Sono giornate frenetiche, fatte di acquisti più o meno ragionati, di corse tra negozi e parcheggi, di idee regalo che, di anno in anno, ci sembrano sempre meno originali, eppure?

Eppure c’è una voce che ci sussurra di rallentare. Di assaporare questa strana atmosfera che si respira nell’aria fredda e pungente di questi giorni!

Quella vocina ci spinge a riflettere sul perché ogni anno si ripete questo “rituale”.

Perché vogliamo consegnare ad amici e parenti un pacchetto frutto del nostro tempo e del nostro denaro?

Perché cerchiamo di riunirci e di brindare insieme?

Non è una moda, non è consumismo…non può essere solo quello, scaviamo più in fondo, nel nostro cuore, nei nostri ricordi di infanzia!

E’ quasi Natale.

Una festività che è molto di più di una tradizione. E’ Gesù che nasce per noi e che ci insegna che l’Amore è il bene più prezioso, l’unico in grado di salvare il mondo!

Noi adulti tanto presi dal tran tran quotidiano siamo spinti ad essere superficiali, calcolatori, a tratti duri nel mostrarci al prossimo.

E’ proprio per questo che dobbiamo fermarci. Dobbiamo far rinascere i Sentimenti nella grotta del nostro cuore. Allora abbiamo bisogno di rallentare e abbiamo bisogno di prendere esempio dai bambini.

Sono loro che, specialmente in questo periodo, ci insegnano qualcosa. Proprio loro che, con il nasino all’insù, scrutano il cielo cercando la slitta. Loro che esultano di gioia di fronte agli abeti addobbati a festa. Loro che, ammirando un Presepe, si chiedono quanto freddo provasse il Bambinello. Loro che, proprio come Gesù, sono carichi di Amore e di Innocenza.

In loro c’è lo spirito del Natale!

Così, mentre chiediamo loro di diventare come noi, proviamo noi a diventare come loro.

Chissà, magari uno spunto possiamo averlo visitando il villaggio di Babbo Natale allestito presso la scuola dell’infanzia del Plesso Alice di via Carlo Amalfi in Piano di Sorrento.

Prendiamoci un po’ di tempo. Giriamo tra gli stand e scopriamo il miracolo che sono stati capaci di compiere quei piccoletti!

Con l’aiuto delle maestre (le prime “artigiane”) hanno spinto mamme, papà e nonni ad industriarsi. A ritagliare nell’arco delle giornate qualche momento per cucire, inchiodare, dipingere, modellare: insomma per produrre oggetti che, poi, con il loro piccolo aiuto sono diventati qualcosa di unico!

Non sono articoli griffati. Non hanno la perfezione della fabbrica, ma  sono preziosi perché contengono pezzetti di cuore!

Se vi va di rallentare, se vi va di incartare in un pacchetto un’emozione, visitate domani 19 dicembre dalle 16,00 alle 20,00 il Villaggio di Babbo Natale del Plesso Alice (il ricavo delle vendite andrà interamente alla scuola), ad attendervi ci sarà anche Babbo Natale con i suoi elfi e lo zucchero filato!  

Anna Iaccarino