Il WWF e Italia Nostra avevano già segnalato sul nascere l’illegalità dell’intervento al Soprintendente capo diffidando dal rilasciare autorizzazioni illegittime e anticipando, di fatto, il giudizio espresso dopo 2 mesi dalla Corte Costituzionale. La Soprintendenza non poteva NON sapere né poteva by-passare la corretta applicazione della legge in un territorio dichiarato di notevole interesse paesaggistico ai sensi della legge 1497/39 e che ricade nell’ambito di efficacia del P.U.T. (L.R. 35/87).

A dichiararlo è il Presidente del WWF Claudio d’Esposito dopo la pubblicazione delle nostre cosiddette bombe atomiche. Quindi si sapeva.

Tutti sapevano. A partire dalla Soprintendenza, di solito sempre molto zelante su finestre e mattoncini di tufo e poi inspiegabilmente “distratta” su vicende così importante.

D’Esposito, su nostra esplicita richiesta ci esibisce anche le prove di questa sua azione congiunta con il rappresentante di Italia Nostra Massimo Maresca. Si tratta di una nota che ha come oggetto:

Osservazioni alla proposta di adozione P.U.A. alla via M. B. Gargiulo/S.Martino, Sant’Agnello ex  art. 7 comma 2, L R 28.12 2009 n.19.

Una nota, datata 12 ottobre 2014, ed inviata al Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio di Napoli e Provincia Dottor Luciano Garella 

Questa nota:

Una nota di uguale tenore fu poi inviata, il 10 dicembre dello stesso anno, anche al Sindaco del Comune di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani ed al Dirigente Settore Urbanistico del Comune di S. Agnello, Franco Ambrosio.

Eccola:

A leggere bene, le due Associazioni ambientaliste adducevano le stesse argomentazione che prima l’allora Provincia di Napoli. poi la Corte Costituzionale ed infine il TAR Campania (nella vicenda Housing di Sorrento) ribadivano.

Le stesse argomentazioni che spinsero il Professor Ferdinando Pinto, il legale incaricato dal Comune di Sant’Agnello di predisporre il parere, a suggerire di attendere l’esito del giudizio del giudizio di costituzionalità della legge regionale sul recupero dei sottotetti.

Insomma tutti sapevano, ma tutti se ne infischiarono.

A partire dalla Soprintendenza.