Arriva direttamente dal Consiglio di Stato il semaforo verde per il Comune di Sorrento in relazione alla delicata vicenda dell’affidamento della gestione dei parcheggi.

Con un’ordinanza depositata pochi giorni fa, i Giudici di Palazzo Spada hanno infatti respinto il ricorso presentato da una delle ditte escluse, la Diva soc. coop., che è stata condannata anche alla spese. Confermato sostanzialmente quanto era stato già deciso in primo grado dal TAR di Napoli.

In pratica è stata ritenuta legittima la decisione adottata dalla speciale commissione di gara che aveva escluso tutte le sette partecipanti alla selezione indetta dal Comune per il tramite della Centrale Unica di Committenza.

In particolare il Consiglio di Stato ha evidenziato che è…

“…corretta la decisione del Tribunale amministrativo secondo cui, a seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50, l’obbligo di indicazione degli oneri di sicurezza nell’offerta è espressamente previsto (art. 95, comma 10); quanto al periculum in mora nessun danno subisce l’impresa ricorrente nel tempo necessario alla decisione del giudizio nel merito data l’esclusione di tutti i concorrenti dalla gara”.

Invece nessuna delle concorrenti aveva indicato nella loro offerta i costi della manodopera, mentre la DIVA ed altre tre società avevano omesso anche l’indicazione dei cosiddetti oneri di sicurezza.

A seguito della decisione presa il 24 novembre dalla Commissione, vale a dire quella di escludere tutti i partecipanti, la società DIVA si era rivolta al TAR ottenendo in prima battuta, la sospensione con decreto del provvedimento di esclusione e la fissazione per la data del 5 dicembre dell’udienza per la eventuale conferma o revoca.

Il Comune era corso ai ripari e così il dirigente del settore, il dottor Donato Sarno, aveva adottato una determina con la quale veniva prorogato sino a tutto il mese di gennaio l’affidamento all’attuale gestore: la  Cooperativa sociale Solidarietà.

All’udienza del 5 dicembre il Tribunale Amministrativo, però, revocava il decreto di sospensione e dava ragione al Comune.

La DIVA si rivolgeva al Consiglio di Stato che il 18 gennaio scorso ha messo la parola fine, quanto meno su questa fase cautelare.

Ora non c’è più motivo per attendere.

Il Comune può ripartire con la procedura di assegnazione. Fino troppe sono state sino ad oggi le proroghe.