Era da un bel po’ che non ricevevo un fascio di fiori.

Questo spiega il mio sorprendermi,  quando l’altro giorno, mentre ero in auto, mi è arrivata una telefonata da parte di un fioraio, che ha esordito così:

“Sono il fioraio”, con voce roca e gracchiante.

“Ah… il fioraio?”, io prendevo tempo per riflettere, per tentare di riconoscere l’interlocutore, convinta si trattasse di uno scherzo.

“Sì, devo consegnarle un fascio di fiori!”

“A me?”, gli ho chiesto non riuscendo a trattenere una risatina.

Non era né il mio compleanno, né il mio onomastico.

Sono single convinta  e se pure frequentassi un uomo, non avrei di certo la fortuna sfacciata di capitare con un esemplare così lodevole al punto da regalarmi dei fiori in un giorno qualunque, senza occasione.

Eppure il nome e l’indirizzo borbottati dal tipo dall’altro lato della cornetta coincidevano.

Sì, sembrava proprio che  il fascio di  fiori da consegnare fosse proprio destinato a me.

Il fioraio non aveva però ben compreso dove abitassi ed era finito in tutt’altra parte.

Stavo quasi per fornirgli le indicazioni, quando mi è venuto di nuovo il dubbio che fosse tutto uno scherzo.

Sarà che io sono una gran burlona che organizza spesso scherzi, fatto sta che mi vien spesso da pensare che ne preparino anche a me. Poi puntualmente scopro che non tutti hanno le mie fantasie, nonché il tempo da perdere a creare burle.

Tant’è che il fioraio si era infastidito non poco del mio scetticismo.

Si era anche spazientito perché a quanto pare stava cercando il mio indirizzo da un bel po’, fino a farsi dare il mio recapito telefonico dal mittente dei fiori.

Già il mittente. Chi sarà mai? Iniziavo quasi a crederci e quindi ad incuriosirmi.

“Guardi, io adesso non sono in casa, sto a Sorrento, nei pressi di piazza Lauro. Se vuole, i fiori può portarmeli lì”.

Il fioraio non se l’è fatto ripetere due volte, così dopo pochi minuti parcheggiavo nell’ampio piazzale davanti alla libreria Tasso e, nemmeno il tempo di scendere dalla macchina, mi son ritrovata davanti un giovane dallo sguardo piuttosto scontroso. Era in scooter, ha accostato nei miei paraggi e senza nemmeno chiedermi se fossi io la destinataria con cui pochi minuti prima aveva parlato al telefono, si è diretto spedito verso di me. Indossava un jeans e una felpa grigia con cappuccio e ovviamente aveva con sé i fiori (i fiori per me!).

Io  l’ho riconosciuto subito proprio dal fatto che aveva questo gran fascio di rose. Rose rosse.

Fosse stato per il timbro di voce ascoltato prima, non avrei mai scommesso si trattasse della sua: mi aspettavo un uomo decisamente più avanti con gli anni. Lui, invece,  da cosa mi abbia identificata, non lo so!

Forse la mia aria scanzonata combaciava con il tono della voce usato nella telefonata.

Fatto sta che mi si è avvicinato quasi lanciandomelo questo mio grande  fascio di fiori.

“Ecco a lei.”

Son rimasta lì una manciata di secondi a realizzare di questa insolita consegna al volo e quasi dimenticavo la curiosità del mio misterioso mittente.

Sempre che queste rose fossero davvero per me!

Poi ho intravisto un bigliettino che faceva capolino tra i petali rossi. Sporgeva vicino a un’unica rosa bianca messa al centro della composizione.

Era un piccolo cartoncino arrotolato tipo pergamena con un nastrino rosso.

Lo aprivo e pensavo tra me e me a qualche ammiratore, a qualcuno che magari mi aveva notata e mi stava corteggiando con questo bel fascio di rose.

“Non sarà mica quel tipo carino conosciuto l’altro giorno in palestra?”, mi chiedevo.

Mentre passavo in rassegna i probabili spasimanti, leggevo:

“A te che sei un’amica speciale, rose rosse per la passione e l’entusiasmo con cui affronti la vita e una rosa bianca per l’integrità e la purezza che ti contraddistinguono. Non cambiare mai! Ti vogliamo un gran bene”

Il biglietto si concludeva con le firme di due mie care amiche.

C’eravamo viste il giorno prima e siccome entrambe non stavano attraversando un buon periodo, avevo provato a tirarle su con un’uscita. Di quelle divertenti, dove è obbligatorio lasciare i guai a casa per distrarsi un po’. Alla fine, tra battute, drink e musica, abbiamo anche chiacchierato dei loro problemi e ho provato a dare qualche consiglio.

Queste rose sono la chiara ed inattesa dimostrazione della loro riconoscenza.

Inattesa perché oggi questo sentimento di nome gratitudine è sempre più merce rara.

Spesso le attenzioni si danno per scontate. Si pretende che gli altri ti dedichino del tempo come se fosse un obbligo.

Ricevere dei fiori per la riconoscenza della mia amicizia mi ha emozionata.

Sì, questo dono inatteso mi ha resa felice.  Un omaggio floreale proveniente da un qualsiasi corteggiatore sarebbe stato di portata di gran lunga inferiore!

Maelka