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Ci eravamo lasciati al bando. Al bando per la locazione di un appartamento all’interno di Villa Giuseppina. Un bando predisposto dall’architetto Diego Savarese in nome di non meglio specificati

“…interessi ed intenzioni…”

…dell’Amministrazione comunale.

Ora è il momento si concentrarci su quel bando

Anzi su quella vera e propria…

“…Asta Pubblica per la cessione in Locazione -per la durata di 4 (quattro) anni”.

Partiamo quindi proprio da ciò che viene messo all’asta.

Si tratta di un appartamento. Un signor appartamento della consistenza, stando a quanto riportato nella determina, di 381,25 mq. Gli interessati possono presentare l’offerta entro il 7 marzo del 2017. Visto che la determina è del 15 febbraio, vuol dire che hanno una ventina di giorni per fare le proprie valutazioni.

Il prezzo che costituisce la base d’asta è di 1.857,00 euro mensili. Non sappiamo come Savarese sia addivenuto alla individuazione del prezzo, nella determinazione non ne viene fatta menzione.

Allora siamo costretti ancora una volta ad attrezzarci per conto nostro

Ci rechiamo sul sito dell’Agenzia delle Entrate e poi prendiamo lo “svincolo” che ci conduce alla Banca dati delle quotazioni immobiliari. Scegliamo la provincia (NAPOLI), il semestre che ci interessa (I 2017) e il Comune (META). Si are una finestra che ci fa sapere che Meta è divisa in tre fasce: la centrale (via Marconi, via del Lauro, via Municipio), la semicentrale (Alimuri, Porto, fascia al confine con Piano, via Flavio Gioia) e la periferica (Casa Starita e Alberi).

Indecisi tra la centrale e la semicentrale, optiamo per la seconda. La più economica. Inseriamo il codice di sicurezza e finalmente arriviamo a destinazione.

Ecco la risposta che ci fornisce il sito:

Stando sempre al bando la destinazione è residenziale e si tratta di abitazione civile (A2). Non di tipo economico insomma.

Per le locazioni abbiamo il seguente range: minimo 6,5 euro al mq e massimo 9,9 euro al metro quadro.

Facciamo due conti mettendo l’asticella del valore esattamente al centro. Quindi:

  • 6,5 + 9, 9 = 16,4
  • 16,4 / 2 = 8,2

8 euro e 20 centesimi è pertanto il valore medio al metro quadro. Andiamo a moltiplicare questo valore medio per i 381,26 mq dichiarati nell’atto che porta la firma dell’architetto Diego Savarese ed otteniamo che il canone mensile (secondo il sito dell’Agenzia delle Entrate) dovrebbe essere pari a

€ 3.126,33

Alla faccia del bicarbonato di sodio. Altro che i 1.857 posti a base d’asta dal funzionario comunale.

Per scrupolo proviamo ad utilizzare il parametro minimo: 6,5 euro al mq. In questo caso il dato è di 2.478,12.

Insomma almeno qualcosina in più la si poteva decisamente spuntare.

Leggermente infastiditi da questa consultazione, decidiamo di approfondire anche il contenuto del bando.

Dopo la descrizione dell’immobile, su cui ci soffermeremo in un secondo momento, vengono elencate le principali condizioni contrattuali.

Innanzitutto si chiarisce che trattasi di locazione ad uso abitativo della durata di anni 4 + 4. Si specifica che il contratto non potrà essere ceduto. C’è un punto però che ci fa accendere una lampadina. E’ il punto 5.

Leggiamolo insieme:

“L’unità immobiliare sarà assegnata nello stato di fatto e di diritto in cui si trova, rimanendo a carico dell’aggiudicatario la richiesta e l’ottenimento di eventuali concessioni, licenze, autorizzazione amministrative e/o di pubblica sicurezza occorrenti per l’uso, senza che l’aggiudicazione costituisca impegno al rilascio della stesse da parte del Comune di Meta e di altri Enti Pubblici”.

Insomma se si loca un appartamento ad uso abitativo è chiaro che non è possibile farne un uso diverso, anche perché se l’uso diventa diverso, magari commerciale o terziario, cambia anche il prezzo. Cambia nel senso che aumenta.

Questa cosa oltre a non convincerci ci fa pure un po’ girare i cabbasisi.

A questo punto non ci resta che attendere.

13 marzo 2017

L’architetto Diego Savarese torna a scrivere. Adotta una nuova determina in cui ci fa conoscere l’esito di quella gara.

Ebbene, nonostante il prezzo decisamente invitante e le condizioni contrattuali molto aperte, entro le ore 12 del giorno 10 marzo del 2017 arrivano solo due offerte. Entrambe presentate all’ultimo momento ed con due numeri di protocollo addirittura progressivi.

Gli aspiranti inquilini sono: Sorrentino Bartolomeo e Latella Michele. Il secondo offre 1950 euro al mese. Il primo 2 mila e 400 euro al mese.

Non c’è partita vince, Sorrentino Bartolomeo da Lettere, con un’offerta che, quanto meno, è di poco inferiore alla valutazione minima che fa dell’immobile il sito dell’Agenzia delle Entrate. Valutazione che, se ricordate bene, era pari a 2478,00 euro.

Anche questo capitolo lo possiamo chiudere.

18 aprile 2017

E’ trascorso poco più di un mese dall’aggiudicazione della gara ed il contratto di locazione non è stato ancora firmato. C’è un motivo e lo scopriamo leggendo ancora un atto prodotto dall’architetto Diego Savarese:

“…che vi è bisogno di procedere alla Variazione Catastale per diversa distribuzione degli spazi interni dell’Unità Immobiliare Urbana; tant’è, che a seguito di una verifica tra l’impianto planimetrico quale risultante agli atti dell’Agenzia del Territorio e, la reale conformazione della consistenza medesima all’attualità, si è presa cognizione di una diversa distribuzione degli spazi interni che, è obbligo per il proprietario, regolarizzare”.

Per porre rimedio a questa problematica, Savarese conferisce mandato al geometra Guida Giuseppe. Un tecnico esterno all’amministrazione. Tempo dieci giorni e Guida metterà le carte a posto.

Per avere contezza di ciò che accade basta recarsi virtualmente al catasto.

Come potrete notare, prima dell’intervento di Guida ed a seguito di una variazione effettuata pochi mesi prima (28 luglio 2016), l’appartamento si componeva di 9 vani catastali ed aveva una consistenza complessiva di 410 metri quadrati, di cui 396 coperti.

14,75 metri quadrati in più di quelli indicati da Savarese nel bando della locazione. Che, tradotti in euro, significa un centinaio in più, calcolati al valore minimo. Senza considerare che un po’ di valore alla parte scoperta pure bisognerebbe darlo.

Ahi, ahi, ahi Savarese.

Dopo l’intervento di Guida invece i vani diventano addirittura 15,5, mentre i metri quadrati si riducono a 376 complessivi, di cui 358 coperti.

Che accidenti è successo?

Possibile che di tutte queste importanti modifiche non se ne siano accorti nel 2010 quando il Comune acquistò il bene dal privato a seguito dell’esercizio della prelazione?

Né tampoco se ne siano accorti nel 2016 quando si provvide alla variazione che determinava la consistenza dell’immobile?

A questo punto crediamo opportuno tornare a quel capitolo che avevamo lasciato in sospeso. La descrizione dell’immobile fatta da Savarese nel bando.

Eccola:

“L’unità immobiliare è composta da un ampio salone, uno studio, tre ampie camere, due bagni con relativi antibagni, cucina, ripostiglio con annessa lavanderia e bagno di servizio, terrazza coperta. Inoltre costituisce parte integrante dell’unità abitativa, un pertinente sottotetto dotato di locali di sgombero ed annessi servizi più ampio terrazzo scoperto”.

Per quanti sforzi si facciano non riusciamo a tirare fuori da questa descrizione i 15,5 vani accatastati.

Qui l’affare si ingrossa.

Solo un terza puntata potrà servire a diradare questa coltre di nebbia.

Maresciallo Antonio Carotenuto: te lo dobbiamo.

(FINE SECONDA PUNTATA)

Clan di Bertoldo