Traffico infernale, partite di pallone improvvisate e musica a tutto volume e così Piazza Matteotti di sera si trasforma in una vera e propria terra di nessuno.
A segnalarlo sui social è una residente che riceve presto il plauso di tanti altri, con un post del seguente tenore:
“E’ vergognoso, Sant’Agnello x noi che abitiamo nei dintorni di Piazza Matteotti e’ diventato impossibile da vivere. A parte il traffico bestiale che dobbiamo subire, a quest’ora pensi bene di riuscire a riposare e stare tranquilla, e invece no. Ragazzi che fanno una confusione bestiale, giocano a pallone creando problemi e pericolo anche ai veicoli in transito. Ma il problema che adesso si e’ aggiunto e’ la moda della musica ad alto volume. Non so cosa si portano dietro, ma fanno un “casino” esagerato. Non mi tengo molto informata x quelle che sono le direttive del comune. Si puo’ sapere se c’e’ un assessore al comune che dovrebbe interessarsi anche di queste problematiche? No xche’ guardate che questi distruggono tutto, purtroppo i soldi che il comune impegna x la manutenzione della piazza, dai fiori, panchine, muri, ecc ecc sono soldi nostri. X piacere se quanto scritto arriva a chi di dovere, gli chiedo gentilmente di prendere in considerazione il fatto, grazie 😊 Una volta esisteva la quiete pubblica. Ora?”
Per la verità il problema è un po’ sentito ovunque in Penisola dove vi sono alcune aree che sembrano davvero sfuggire al controllo. Da anni lamentano situazioni analoghi i residenti di Piazza Cota a Piano di Sorrento, quelli di Piazza Vittorio Veneto a Meta, ma anche quelli di Piazza Angelina Lauro e Piazza Veniero a Sorrento. Tutto ciò a dispetto di telecamere e video sorveglianza, vera o presunta che sia.
io non sarei così critico, semplicemente sta succedendo quello che negli anni 80 succedeva nelle strade americane, ragazzi che si portano dietro un boombox (radiolone) e “vivono” la piazza.
Come al solito guardiamo al dito e non alla luna: Come mai questi ragazzi devono ripiegare in piazza per poter trovare occasione di socializzazione? Evidentemente c’è una necessità che non trova gli spazi adatti per essere soddisfatta.
Una volta, fino ai primi anni duemila, c’era il campetto a viale dei pini aperto fino alla sera tardi. Al posto dell’attuale tendastruttura c’erano ben 3 campetti, uno di mini-calcetto, uno di basket e uno di pallavolo. Tanto bastava, non serviva altro. Ah c’era pure la fontanina pubblica. Andavi e giocavi, senza dover conoscere orari di apertura, tanto era sempre aperto, e se non lo era, si scavalcava e via.
Adesso invece un ragazzo che vuole divertirsi un pò, deve: presentare domanda in carta da bollo duplice copia, documenti, compilare il modulo di iscrizione, pagare la tessera annuale, presentare certificato medico e ottenere le autorizzazioni dagli uffici competenti al ministero della banana.
E’ normale questo? si? e allora non vi lamentate e tenetevi il casino in piazza.