Confesso di essere forse uno dei pochi a non sapere che ieri alla Marina di Cassano sarebbe andato in scena quello che in tanti hanno definito:

Matrimonio del secolo.

L’ho appreso praticamente questa notte, verso l’una, quando nel tentativo di prender sonno ho sentito una batteria di fuochi d’artificio. Con Napoli e Juventus ormai fuori dalle coppe e feste patronali non in programma è chiaro che il motivo sarebbe dovuto essere un altro. E’ stata poi mia moglie a spiegarmelo.

Si è sposata Veronica Maya.

Rasserenato dal lieto evento di caratura mondiale, ho così potuto tranquillamente provare ad addormentarmi.

Stamattina, al risveglio, nel giro di rassegna social ho avuto poi la piena contezza di tutto quanto era accaduto ieri sera nell’ex borgo dei pescatori di Piano di Sorrento, grazie anche alla preziosa documentazione fotografica e non messa a disposizione dal quotidiano on line Positanonews.

Televisioni, vip veri o presunti, luminarie, bande di musica ed i famosi botti:

‘Na vera festa ‘e paese.

Anzi no…

Capito bene?

Un evento legato al mondo dello spettacolo…

…come riportato nell’ordinanza ad hoc emanata dal Comune di Piano di Sorrento.

Un’ordinanza in cui si prevedeva persino…

… il divieto di sosta con rimozione per tutti i veicoli, nel tratto compreso fra l’ascensore comunale ed il ristorante Alizeè, dalle ore 18.00 del giorno 24.04.2019 alle ore 2.00 del giorno 25.04.2019;
– il divieto di transito, dalle ore 19.00 del giorno 24.04.2019 alle ore 2.00 del giorno 25.04.2019.

A sancire l’istituzionalità dell’evento vi era anche la foto di Sindaco e consorte in grande spolvero all’uscita della Chiesa accanto ai novelli sposi.

Sì Chiesa, perché…

….questo evento legato al mondo dello spettacolo…

…è andato in scena in parte proprio in una chiesa. Una chiesa vera, non il set di una fiction. La Chiesa della Madonna delle Grazie. Una chiesa con tanto di prete (anch’egli vero) sull’altare. Prete vero impersonato da quel Don Rito Maresca che, messosi alle spalle il misticismo dell’alba di Pasqua al campo di San Liborio, ha indossato i panni del celebrante del matrimonio spettacolo per la gioia dei cultori del gossip di quello che è ormai diventato una sorta di Paese dei Balocchi.

Quindi anche il matrimonio era vero. Perché la Maya, dopo averne celebrato uno pro forma ai Caraibi ed uno civile al Comune di Napoli, ha pensato bene di tornare in una chiesa a pronunciare il suo nuovo sì davanti alle telecamere al padre dei suoi tre figli. 

Già tornare, perché lo aveva fatto già una prima volta nella Basilica di San Michele con l’ex tronista Aldo Bergamaschi. Quel matrimonio, però, le è stato annullato niente meno che della Sacra Rota. Perché, come rivelato dallo stesso Bergamaschi, la Maya aveva dichiarato di essersi sposata…

…inconsapevolmente, come se fosse un gioco.

Così proprio in virtù di quel gioco annullato alla Maya è stato concesso di tornare sull’altare a rivivere quel sacramento chiamato matrimonio. 

Allora non ho potuto non pensare al mio matrimonio. A quanto tempo ci ho messo prima di arrivarci.

Ai miei dubbi.

Alle mie paure.

Al corso prematrimoniale con Don Francesco Saverio Iaccarino a Mortora, messo a dura prova da me e dai miei compagni di ventura. L’ex Sindaco Luigi Iaccarino, che ci ha impiegato ancora più tempo di me prima di decidersi e a Massimo Parente che invece dopo quell’esperienza cambiò idea e non si sposò più.

Alle lacrime di mio padre la sera prima del matrimonio.

Alle parole che l’amico Don Marco Scolari pronunciò dall’altare.

Allo sguardo di mia moglie quando ci scambiammo gli anelli.

A quell’ora infinitamente breve in cui sentii il calore della fusione di due anime nella forgia predisposta dal Signore. L’unico a cui concessi in quel momento di riprendere e fotografare la mia intimità. Incurante di colletto fuori posto che usciva dal bavero della giacca o di sguardo assente ed inebetito poco adatto agli scatti di Umberto Astarita.

Allora ecco perché, a prescindere da ciò che il futuro mi riserverà, mai e poi mai potrò dire di essermi sposato…

…inconsapevolmente, come se fosse un gioco.

Davanti a Dio non si gioca, né si fa spettacolo: davanti a Dio si crede e basta!

Johnny Pollio