Stravolge tutto Giuseppe Tito.

Stravolge sia gli impegni assunti prima, sia il risultato elettorale e prova a dimostrare che a Titograd comanda lui e basta.

Così il quadro che viene fuori dal vertice di ieri sera è il seguente.

A Rosanna Testa andrà la carica di vice-Sindaco, nonostante sia finita dietro di oltre 400 preferenze ad Angela Aiello. All’Aiello, quindi, non è bastato l’exploit nell’urna, dovrà accontentarsi del ruolo di semplice Assessore, salvo ulteriori sorprese che pure non sono ancora da escludersi. In Giunta confermato anche Pasquale Cacace che retrocede da vice-Sindaco ad Assessore.

Per quanto riguarda il quarto nome, poi, Tito ha davvero spiazzato tutti. Ha confermato la scelta dell’esterno, ma è andato addirittura a ripescare Raffaele Mormile che, seppure per una manciata di voti, non era stato eletto in Consiglio comunale.

Mormile si è trovato a scavalcare in un sol colpo tutti quelli che alle elezioni gli erano finiti davanti, a partire da Roberto Porzio che, con oltre 500 pensava di essere in pole-position ed invece resta con un palmo di naso.

Resta fuori dall’Esecutivo anche l’ingegnere Graziano Maresca che invece Tito, pubblicamente prima delle elezioni aveva detto di voler al suo fianco come vice (leggi qui).

In realtà pare che sia stato lo stesso Maresca a rinunciare, facendo sapere che…

“…non c’erano le condizioni”.

Quali sarebbero queste condizioni, Maresca però non lo ha spiegato. Quel che è certo è che all’ingegnere non è stata offerta la carica di vice-Sindaco come promesso, ma quella di Assessore, visto che Tito ha fatto chiaramente intendere che il ruolo di suo numero due era e doveva restare appannaggio della Testa.

Oltre a questo parziale dietro-front è probabile che sul rifiuto di Maresca abbia influito non poco il clima che si respira in casa maggioranza. Parlare di polveriera è dire poco.

Alle inevitabili tossine accumulate nel corso di una campagna elettorale estremamente “cannibale”, Tito ha aggiunto anche queste decisioni di imperio che sono riuscite a scontentare tutti e ad apparire incomprensibili persino ai suoi più accaniti supporters.

Insomma, ancora una volta si conferma il teorema che stravincere è assai peggio che vincere e domani si parte con la prima seduta di Consiglio comunale.