Roba da non crederci, eppure questo è il fascino della burocrazia italiana.

A distanza di 50 anni dalla loro realizzazione, si  scopre che dei locali sono abusivi e se ne ordina la demolizione.

Eppure non si tratta di un bagnetto realizzato in chissà quale anfratto del paese.

No ad essere coinvolto è stato il centralissimo Bar Liana di via delle Rose.

Il tutto nasce nel dicembre del 2016, quando il personale dell’Ufficio tecnico comunale si reca presso l’esercizio commerciale, al fine di verificare ed accertare quanto segnalato dall’ ASL circa i requisiti igienico-sanitari dei locali. In realtà oggetto dell’accertamento erano altezze ed aero-illuminazione.

Nel corso del sopralluogo emerge però l’ incredibile scoperta…

“…il locale oggi presenta una sagoma trapezoidale, difforme da quella rettangolare assentita con la licenza n. 17/67. Il lato sinistro del locale, precisamente quello adiacente al viale interno al parco, presenta una zona, quella che ora ospita i servizi ed una parte della cucina, che risulta essere stata costruita in difformità dalla licenza edilizia citata. Il locale assentito presentava una sagoma rettangolare, quella attuale è trapezoidale. Le dimensioni della volumetria difforme sono pari a mt 8,40 per mt 1,60, (forma triangolare), superficie di mq 6,72 circa, l’altezza media, di circa mt 2,30 e, pertanto corrispondente ad una
volumetria di mc 15,50. Dalla visione dello stato dei luoghi e della tipologia dei materiali, nonché dal lungo periodo di esercizio di tale attività è da supporre che tale volumetria sia risalente, quantomeno, ad un quarantennio, sebbene difforme dalla licenza”.

Capito un poco?

Significa che il locale che ospita da decenni il Bar Liana, fatta eccezione per la parte non compresa nell’ambito delle superfici e delle sagome assentite con la licenza 17/67, relativa ai mc 15,50 circa, che costituiscono un ampliamento non assentito, sia
urbanisticamente legittimo.

Abusivo.

A nulla servono i chiarimenti che i proprietari presentano successivamente al Comune.

Dura lex sed lex.

Pochi giorni fa il geometra Michele Amodio, responsabile del settore, ha emesso l’ordinanza numero 26. Un provvedimento con il quale viene ingiunto ai proprietari, la Cinema delle Rose di Maresca Francesco & C. snc e la Società edilizia Maresca A. e C. sas, ed al gestore Esposito Andrea la…

“LA DEMOLIZIONE ED IL RIPRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI delle opere abusivamente realizzate in assenza di titoli abilitativi, analiticamente descritte nella premessa del presente atto, consistenti sinteticamente nella realizzazione, sul lato sinistro del locale, precisamente quello adiacente al viale interno al parco, di una volumetria difforme rispetto a quella autorizzata con la licenza edilizia n.17/67, di forma triangolare, al cui interno sono ospitati i servizi e una parte della cucina; opere realizzate senza titolo abilitante”.

Ora 45 giorni di tempo per eseguire il ripristino, altrimenti  l’ordinanza sarà eseguita a cura del Comune e a spese
dei responsabili dell’abuso, fermo restando la possibilità di ricorrere al TAR.