Sarebbe dovuta entrare in vigore, in via sperimentale, il 1° giugno scorso, parliamo della ZTL a Marina di Cassano. A deciderlo era stata l’Amministrazione comunale con una delibera datata 23 maggio. Un atto che fu dapprima annunciato dal vice-Sindaco Pasquale D’Aniello e poi ripreso da tutti gli organi di informazione, compreso il nostro blog.

Insomma dopo il brusco cambio di rotta dell’anno scorso, quando, a seguito delle paturnie del vicino Sindaco di Sant’Agnello Piergiorgio Sagristani, la ZTL fu annunciata e poi ritirata, quest’anno sembrava davvero la volta buona.

Invece?

Invece la ZTL continua ad essere una sorta di fantasma.

C’è ma non si vede e soprattutto non si capisce.

Innanzitutto manca alcun tipo di segnaletica all’imbocco della strada, come si può agevolmente apprezzare dalla foto scattata alle 22 di ieri sera:

I due cartelli, uno posto a destra e l’altro a sinistra indicano esclusivamente le limitazioni alla circolazione dei mezzi di lunghezza superiore a 5 metri e 20. Il tutto in forza di un’ordinanza risalente all’anno scorso, quando si creò la problematica delle rampe.

Stando a quanto indicato nella delibera datata maggio, però, le prescrizioni sarebbero dovute essere altro. Infatti, veniva deciso di…

“1. istituire in via Marina di Cassano e Rampe, una Zona a Traffico Limitato ai soli residenti nei seguenti periodi ed orari: dal 01.06.2018 al 15.09.2018 tutti i giorni della settimana dalle ore 20.00 alle ore 24.00;
2. di prevedere nella suindicata fasce orarie il divieto di circolazione a qualsiasi tipo di veicolo a motore eccetto quelli dei residenti autorizzati, ai velocipedi ed ai veicoli a trazione esclusivamente elettrica”.

Sarà anche vero, ma come potrà farlo un utente della strada a capirlo?

In realtà, con un po’ di ardimento in più si riesce a rinvenire, addossata alla parete di un fabbricato, una transenna con sopra legati alla men peggio due cartelli. La transenna è girata al contrario, giusto per complicare ancora di più la vita.

E’ stata talmente accostata al muro che, anche volendo curiosare, risulta difficile persino leggere il contenuto delle indicazioni. Ci si riesce solo con un po’ buona volontà. Il segnale tondo indica divieto d’accesso (non di transito). Quello rettangolare, confezionato in maniera decisamente artigianale, fa saper che da quel divieto sono esclusi i residenti e, misteriosamente, anche i veicoli diretti ai parcheggi.

Quindi, diversamente da quanto indicato nella delibera che istituiva la ZTL, possono passare praticamente tutti, salvo poi scoprire – una volta arrivati a destinazione – che non c’è il posto al parcheggio. A quel punto scatta la doppia opzione: risalire oppure sostare a cacchio dove si trova un simil-buco. Già perché a quell’ora mica esiste un vigile urbano in servizio che viene a fare la contravvenzione.

Insomma così funziona.

D’altronde, meglio una ZTL farlocca che fare di nuovo dietro-front.

Almeno all’apparenza si salva la faccia.