Parole forti, quelle che usa l’Assessore Massimo Coppola in merito alla vicenda accattonaggio. Parole che non possono passare inosservate. Parole che mostrano senz’altro coraggio in capo al super-assessore.

Coppola infatti, nel rispondere sui social ad Eugenia Di Leva – che nei giorni scorsi aveva lanciato un accorato appello – ha chiarito senza fronzoli e senza ricorrere al politichese che…

“E’ innegabile che ci siano delle organizzazioni finalizzate allo sfruttamento dietro questo fenomeno. Le persone sono esasperate e chiedono maggiore sicurezza per le nostre città. Chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico purtroppo ad oggi latita. Le autorità possono impedire per un certo periodo la presenza dei rom in un territorio ma non cambieranno ovviamente quella che è la loro cultura ed il loro stile di vita e che purtroppo vede spesso i minori come coinvolti nelle attività di accattonaggio. Io e credo la stragrande maggioranza di noi vorremmo per quei bambini un futuro diverso, ma è un desiderio destinato a rimanere inappagato. Non vorrei apparire brutale e inumano, le mie sono solo tristi constatazioni”.

Diventa ancora più esplicito poi l’assessore quando aggiunge che…

“…gli unici che cercano di fare qualcosa – con i pochi poteri a disposizione – sono i vigili. Per il resto mai visto un poliziotto, un carabiniere, un finanziere ecc. muovere un dito. Il sig. – anzi signora – Prefetto di Napoli, non pervenuta”.

Per questo Coppola definisce la petizione promossa nei giorni scorsi sul tema…

“…un ottimo strumento. Spero vivamente che perlomeno facciano un tentativo di contrastare il fenomeno. Purtroppo non capiscono che oltre la questione umana ed i problemi di salute dei minori questo fenomeno ha ripercussioni negative per una economia basata sul turismo come la nostra. Personalmente ho partecipato a riunioni in Prefettura lo scorso anno insieme ai colleghi dei Comuni limitrofi, riuscendo ad evitare che arrivassero anche i migranti (sempre per non danneggiare il tessuto produttivo della città grazie al quale viviamo tutti e non perché sono razzista, anzi potendo li ospiterei a casa mia) e ti posso dire che non ci vedono proprio. Hanno metri di valutazione che non contemplano assolutamente le peculiarità del territorio e le nostre esigenze. Per questo avete fatto benissimo ha sottoscrivere le vostre ragioni. Mi auguro che prendano coscienza del problema più di quanto hanno fatto grazie al dialogo tra istituzioni”.