Niente da fare. Nemmeno oggi l’impresa riesce.

Mi ero proposta, per l’ennesima volta, di dedicare un’oretta del mio prezioso tempo libero per iniziare il lungo processo di “selezione fotografica”.

Con la dicitura “selezione fotografica” intendo la scelta delle foto da far stampare.

Vanno pescate tra centinaia e centinaia di scatti accumulati negli anni e depositati in una cartella file del PC.

“Prima o poi stamperò le più belle …”, dico sempre così, ma questo “prima o poi” tarda sempre ad arrivare.

In effetti, l’operazione è complessa, visto che comporta anche la sistemazione delle foto scartate, ma meritevoli di essere archiviate. Le inguardabili invece vanno cestinate.

Organizzo il mio archivio fotografico per annualità e per eventi, poi lo salvo sia in un CD, sia nelle memorie dati su internet.

Quanto alle fotografie scelte per la stampa, inoltre,  bisogna attaccarle negli album in ordine cronologico.

Un lavoraccio insomma.

Più volte mi vien detto che potrei risparmiare questo dispendio di tempo, tanto le foto ormai si guardano su computer e cellulari.

“Ma dai, non dirmi che attacchi ancora le foto sugli album! Le vedi dal computer, no?”

No! Sarò particolare, ma io  preferisco godermele sfogliando le pagine di un album, magari con annotazioni e date.

Difficilmente se sto in postazione PC mi soffermo a guardare foto. E credo questa considerazione valga un po’ per tutti, come anche il fatto che non ci sia confronto tra un monitor e un album fotografico.

C’è una bella differenza.

Il cartaceo è il cartaceo, punto.

E´ come la differenza tra un libro tradizionale e un e-book.

Le immagini digitali, nella maggior parte dei casi, sono destinate ad accumularsi nelle memorie dei dispositivi elettronici, per poi finire nel dimenticatoio.

E quindi, dicevo, nemmeno oggi mi è stato possibile procedere con la “selezione fotografica”.

Così le foto da stampare si accumulano in quantità e risulta sempre più  difficile procedere.

Non solo: tra formattazioni e guasti di cellulare, si rischia anche di perdere alcuni scatti.

Ah, i bei tempi di una volta!

Sì, rimpiango l’era non digitale, quando si sviluppava man mano il rullino da 12, 24 o 36 foto e quando c’era l’effetto sorpresa ogni volta che si scartava la busta con le stampe.

Progresso … regresso!

Obietterete che oggi il digitale consente effetti e variazioni cromatiche e luministiche senza precedenti.

Vero.

Abbiamo una qualità  e una tecnologia di gran lunga superiori a quella di una volta.

Non c’è paragone, per carità.

Eppure, quando guardo le foto di ieri, non posso fare a meno di pensare che abbiano un fascino tutto loro.

E poi sono scatti  unici e mirati, perché non si poteva certo sprecare un intero rullino per uno stesso soggetto!

Invece oggi mi ritrovo a guardare una decina di foto tutte simili per decidere quale  far stampare.

“Allora che fai, vieni all’aperitivo?”

Il messaggio sul display del cellulare mi ricorda che, tanto per cambiare, sono in ritardo.

“No, non mi riesce, sarà per la prossima!”

Ho deciso. Niente aperitivo: selezione fotografica in corso.

Si prevede un lungo work in progress, ma se non inizio non ne verrò mai a capo.

Quando tra un bel po’ di anni sfoglierò tutti i miei album, custodi dei ricordi di tempi andati, sarò ricompensata di tutto questo dispendio di tempo.

Maelka