Nella scorsa puntata ho detto la mia sulle elezioni imminenti e sulla situazione generale della politica italiana.

Però vi ho anche anticipato che dopo un argomento così poco in linea con questa rubrica dedicata alla quotidianità femminile, oggi vi avrei parlato di cucina.

Ebbene sì: ricette, organizzazione dei pasti, della spesa e di quant’altro graviti intorno al complicato universo culinario.

Complicato non perché sia difficile cucinare, attenzione.

Bensì perché preparare del buon cibo due volte al giorno, richiede una buona dose di tempo, di organizzazione e di inventiva.

Ci sono donne a cui questo compito non pesa granché, anzi lo portano avanti con il sorriso. Beate loro!

Sono super efficienti e quando sono alle prese con i fornelli, si sentono realizzate perché hanno la fortuna di dedicarsi a un’attività a loro congeniale, oltre che estremamente utile.

In fondo, “cucinare è un atto d’amore”, Marco Bianchi docet.

Scegliere gli ingredienti più genuini, prepararli con cura e renderli gustosi, per nutrire così se stessi ed i propri cari nel migliore dei modi. Che bello, vero?

Ci sono, però, donne a cui questo compito non riesce granché facile e lo portano avanti tra alti e bassi, cercando di arrangiarsi alla meglio.

Credo sia inutile specificare che io rientro appieno in questa seconda categoria.

Non è che non mi piaccia, anzi,  quando sono di genio, mi diverto a sperimentare ricette più complesse o ad inventare piatti nuovi. Una volta ogni tanto, si può fare!

E magari la cosa riesce anche bene: la fortuna della principiante, come si suol dire.

Il punto dolente è la necessità di dover cucinare ogni santo giorno.

Con tutti gli annessi e connessi: i piani cottura invasi da pentole, la tavola da apparecchiare e poi sparecchiare, le stoviglie da lavare … insomma, come dicevo prima, per cucinare in modo “serio”, bisognerebbe  avere un bel po’ di tempo a disposizione.

Non so voi, ma le mie giornate volano e ci son sempre tante cose da fare.

Così, mi ritrovo ad esagerare con le dosi per poter riscaldare il cibo avanzato del giorno prima, oppure  scelgo pietanze dalla preparazione veloce, o ancora mi invito a pranzo dai miei.

E la spesa? Anche in questo caso il tempo è prezioso,  quindi vado al supermercato una sola volta alla settimana e il mio carrello è sempre strapieno, manco stesse arrivando un lungo periodo di carestia. Scorte di surgelati, scatolette, affettati, di tutto di più.

E poi c’è sempre la pizza a domicilio come jolly per la cena.

Lo ammetto, mi dedico poco ai fornelli.

Ma per concedermi il “lusso” di risparmiare tempo grazie ad  una cucina rapida, devo basarmi su una ferrata organizzazione. Nel senso che preparare cose sbrigative non deve significare cadere nel banale o nei difetti di un’alimentazione poco sana.

Ho un menù settimanale di riferimento, con un’equa distribuzione dei cibi proteici. Frutta e verdura non mancano mai e, seppure in modalità veloce, cerco di variare le pietanze e di dare loro sapore. Preziosi, in questo caso, i barattolini di spezie, semi ed erbette.

Diciamo che all’inizio non è stato facile, soprattutto per l’impostazione del piano alimentare.

Ma pian piano  sono riuscita a gestire bene le cose e oggi posso dire di cavarmela. Insomma, la mia cucina è sì rapida, ma … “non c’è male”.

Tutta la mia più grande e sconfinata ammirazione per quelle donne  che dedicano più tempo alla preparazione del cibo, che lavano e sminuzzano le verdure, o squamano e conciano merluzzi e spigole, mentre io  compro i surgelati già conditi.

Viva le donne che fanno la pasta fresca in casa accompagnata da un gustoso ragù, mentre io ordino la pizza.

Brave loro, che preparano una bella torta al cioccolato, mentre io la compro dal pasticciere, o se proprio mi emoziono, provo a farne una ultra semplice.

Sarebbe bello poter fare tutte queste cose, ma nella vita bisogna scegliere.

Poi, però, succede che quando mi ritrovo a dover invitare qualcuno e voglio fare un piatto più elaborato, non ho la pratica e l’esperienza quotidiana dalla mia parte, così rischio di fare brutta figura.

Mica  posso presentare un piatto veloce se ho ospiti a tavola?

Specie se sono amici  invitati per dimostrare loro che so cucinare e che il fatto  mi vedano spesso comprare surgelati o piatti pronti, significa semplicemente  non avere tempo.

In realtà, volendo, sarei in grado di cavarmela anche con piatti più impegnativi, almeno credo …

Ecco, domani sera avrò questi amici diffidenti a cena.

Ho ventiquattr’ore di tempo per studiare un degno menù e soprattutto  per verificare come prepararlo.

Vi farò sapere come andrà.

Mi sa che ne vedremo delle belle …

Maelka