Mentre i due gruppi di minoranza di Podemos e Movimento 5 Stelle continuano a litigare tra loro, prosegue la corsa per cercare di non perdere anche questo finanziamento regionale. Un contributo finalizzato a consentire l’apertura del centro polifunzionale realizzato nelle aule dell’ex Convento di Santa Teresa.

La struttura, infatti, attualmente è ancora chiusa, sebbene i lavori di adeguamento siano ufficialmente terminati il 31 dicembre del 2015

Ad inizio ottobre il Sindaco Vincenzo Iaccarino, dalle pagine del suo blog, ci ha fatto sapere che…

“Già da alcune settimane la Consigliera Simona D’Esposito, cui ho affidato la delega di seguire proprio lo start-updel Centro, ha svolto sopralluoghi con i nostri tecnici per stabilire come procedere alla messa in funzione del Centro. Si tratta di dotare il Centro dei servizi e delle utenze che ne consentono l’apertura e l’operatività per cui siamo impegnati direttamente come Comune poichè i fondi di “Ben-Essere Giovani” non hanno tale specifica finalità. Prima non era tecnicamente possibile intervenire, ma da domani potremo elaborare un piano finanziario per rendere funzionale e fruibile il Centro”.

Insomma tira fuori forze fresche Iaccarino, nel tentativo di provare a dare un’accelerata ai lavori. Forze come quelle della D’Esposito, che sino ad ora era rimasta alquanto nell’ombra .

Quale sarà il compito però della cognata del Sindaco?

Per scoprirlo, ci lanciamo come al solito indietro nel tempo. In questo caso solo di qualche mese.

Il 2 dicembre veniva pubblicato sul BURC Campania l’avviso pubblico denominato “Benessere giovani”.

Un bando che aveva come beneficiari i Comuni in forma singola o associata…

“…che hanno nella propria disponibilità uno spazio pubblico destinato ad attività polivalenti giovanili, che presentino un progetto in collaborazione con associazioni giovanili del territorio, associazioni del terzo settore, organismi della formazione accreditati, associazioni culturali, sportive, nonché, gli altri soggetti privati non aventi scopo di lucro e le imprese”.

Dal decreto che approvava il bando si capiva che la Regione provava a correre ai ripari

Un tentativo per rimediare a quei finanziamenti a pioggia promessi e poi svaniti. Un vero e proprio contentino per chi non aveva potuto beneficiare dei vecchi contributi. La successiva lettura lo confermava…

“Al fine di ottimizzare gli investimenti infrastrutturali già realizzati e completati con la precedente programmazione 2007/2013, sarà data priorità alle proposte progettuali presentate dai Comuni che intendono svolgere attività polivalenti negli Spazi pubblici di cui ai Centri Polifunzionali finanziati a seguito dell’Avviso pubblico di cui al Decreto Dirigenziale n. 284 del 28/07/2011 e che abbiano le caratteristiche adeguate al conseguimento delle finalità di cui al presente dispositivo ( cfr DGR 114/16)”.

Piano di Sorrento, con i suoi locali al di sotto dell’ex Convento di Santa Teresa, era uno di quei Comuni prima “sedotti e poi abbandonati” dalla Regione. Uno di quelli che avrebbe avuto la priorità sui nuovi fondi.

A chi era rivolto però questo nuovo bando?

Chi erano i destinatari? Era sempre il decreto a spiegarlo:

“Destinatari della presente manifestazione sono giovani di età compresa tra i 16 e 35 anni, prioritariamente NEET (Not in Education, Employment or Training ossia persone non impegnate nello studio, né nel lavoro e né nella formazione), in cerca di lavoro e inattivi ma disponibili al lavoro e studenti di età inferiore ai 35 anni”.

Il termine per la presentazione della candidatura era davvero stringente:

“…fino alle ore 24.00 del 30° giorno dalla data in cui saranno compilabili on-line i formulari per i progetti da realizzarsi presso i Centri Polifunzionali già completati, che siano a norma in materia di igiene e sicurezza e finanziati a seguito dell’Avviso pubblico di cui al Decreto Dirigenziale n. 284 del 28/07/2011 ( FORMULARIO AZIONE A)”.

Vale a dire sino alle 24 del 15 gennaio del 2017.

Come mai questa scelta?

La risposta pareva scontata. Chi aveva partecipato al vecchio bando, e quindi realizzato il Centro Polifunzionale in virtù del finanziamento del 2011, era evidente che doveva aver già tutto pronto anche per la gestione. Non a caso chi non aveva preso i soldi per adeguare le proprie strutture aveva invece a disposizione un mese in più. Per costoro il termine scadeva il 15 febbraio.

La cosa più semplice da fare a quel punto sarebbe stata far riprendere al Piano sociale di zona  il progetto inizialmente finanziato, chiaramente con una corposa revisione al ribasso.

La cosa più semplice ovviamente non veniva fatta. Questo perché la nuova Governance targata Iaccarino, insediatasi a Palazzo nel giugno del 2016, decideva di occuparsene in prima persona.

In questo caso la seconda cosa più semplice da fare sarebbe stata la convocazione, da parte del Comune, delle associazioni che avevano predisposto il vecchio progetto insieme al Piano sociale di Zona.

Non veniva fatto neanche questo.

Scattava il “genio”, quello tanto caro agli Amici miei di monicelliana memoria

  • Fantasia
  • Intuizione
  • Decisione
  • Velocità di esecuzione.

Così a Palazzo Iaccarino & c. decidevano di resettare tutto e ricominciare daccapo.

Nuovo bando, nuovi termini, nuove associazioni.

Partiva così una vera e propria corsa contro il tempo.

Il 22 dicembre esordiva sul sito ufficiale del Comune di Piano di Sorrento l’avviso rivolte alle associazioni a presentare la loro manifestazione di interesse.

Singolare poi la comunicazione inserita nell’avviso stesso:

Per facilitare le candidature è stato fissato per il 27 dicembre c.a. – ore 16 – presso la sede comunale – Piazza Cota 2° piano – un incontro pubblico per illustrare a eventuali partner attuativi interessati le modalità di partecipazione.

Per facilitare?

Per facilitare un tubo.

Prendiamo in mano il calendario del 2016.

Il 22 dicembre era giovedì. Il 23 venerdì. Il 24 sabato, vigilia di Natale. Il 25 domenica nonché Santo Natale. Il 26 lunedì Santo Stefano. Il Martedì, con lasagne e panettoni ancora sullo stomaco tutti al Comune a sentire le dritte su come partecipare al bando.

Ora ci sembra normale che o le associazioni vivevano in simbiosi con il Palazzo o mai e poi mai avrebbero potuto sapere di quanto stava accadendo.

Come se non bastasse, dopo il chiarimento di martedì 27 dicembre, le Associazioni avevano di tempo fino al 2 gennaio successivo (ore 12) per presentare la loro candidatura. Sei giorni appena, compreso San Silvestro e Capodanno.

Serve un commento in proposito?

Sta di fatto che entro il termine prestabilito arrivavano comunque non uno, ma ben otto domande.

Otto associazioni diverse

La commissione nominata ad hoc le ammetteva tutte ed otto e poi stilava anche la graduatoria.

Al primo posto finiva l’unica società cooperativa che aveva risposto all’appello: la Giglio srl. Totalizzava la bellezza di 90 punti. La Giglio srl, tanto per esser chiari è la cooperativa che gestisce i parchi di via Delle Rose e Traversa San Michele e a cui da quest’anno è stato affidato, in via diretta, anche il servizio di assistenza al trasporto scolastico. 

Al secondo posto arrivavano ex aequo a 74 punti due associazioni:  ‘A Zeza e Sfumature in equilibrio. La prima presente in quasi tutti i cartelloni di rassegne organizzate dal Comune, la seconda più presente nel vicino Comune di Meta, ma comunque con qualche partnership passata con l’ente carottese. Dopo di loro, a quota 71, la Maynard Animation altra presenza costante degli eventi a Piano di Sorrento. A seguire Sorrento Jazz (68)Passaparola condividiamo le idee (65) e l’ Arci (63). Chiudva la speciale graduatoria l’Associazione “La Medicina in uno scatto”. Di quest’ultima le cronache per la verità non riportano particolari iniziative svolte sul territorio. La circostanza comunque non le ha impedito di collegarsi all’albo on line del Comune al momento opportuno.

Dal sito dell’associazione si scopre essere…

…un’associazione di promozione sociale volta alla divulgazione della cultura medico-scientifica attraverso l’organizzazione di convegni, manifestazioni e corsi, nonché tramite la creazione di materiale multimediale ed articoli di ambito”.

Queste otto associazione, non si sa ancora se tutte e con quali modalità, in collaborazione con il Comune avranno il compito di rivolgersi ai…

“…giovani di età compresa tra i 16 e 35 anni, prioritariamente NEET (Not in Education, Employment or Training ossia persone non impegnate nello studio, né nel lavoro e né nella formazione), in cerca di lavoro e inattivi ma disponibili al lavoro e studenti di età inferiore ai 35 anni”.

Insomma tutto è bene quel che finisce bene…

Dopo il colpo di mano tutti a battersi pacche sulle spalle e a rivendicare il buon esito dell’operazione, compreso il gruppo di opposizione (?) ed in particolare Monia Cilento.

Per la serie l’elogio…

…me lo merito merito io.

L’unico a crucciarsi era il grillino Mare che, però, non si soffermava su quanto era accaduto nel recente passato e si lanciava all’affannosa ricerca del folle “omicida” di un assassinio (la perdita del finanziamento) che già aveva invece il suo reo confesso (la Regione).

Meglio così.

Mai disturbare il conducente quando è al volante

Cosicché ora si tratta solo di attendere i risultati del lavoro del Consigliere Simona D’Esposito.

Tuttavia, il Sindaco Vincenzo Iaccarino, nello stesso post in cui annunciava di aver affidato il delicato compito alla D’Esposito, sembra voler mettere anche le mani avanti.

“Sarà un impegno rilevante per il Comune, ma è mia intenzione impegnare le risorse necessarie per renderlo disponibile per i giovani, fermo restando l’obbligo che abbiamo dell’autofinanziamento per il quale dovremo adottare un disciplinare di utilizzo della struttura”.

La storia dell’autofinanziamento ci preoccupa non poco. Non è che con il passare del tempo, scemato l’entusiasmo, anche questa struttura, pagata con soldi pubblici, finirà con il subire lo stesso destino dell’asilo di San Liborio (di cui ci occuperemo prossimamente)?

In fitto a privati.

Zitto, lo abbiamo detto!

Ora potrà apparire un’eresia, in futuro però ricordatevi di questa eresia.

C.d.B.