In tutti i racconti che si rispettino c’è sempre un “giallo”.

Anche qui lo abbiamo, ma non serve correre.

Prima di arrivarci intendiamo affrontare un altro tema.

Porre un altro quesito.

Queste benedette “case sociali” si debbono per forza comprare o c’è una quota riservata alla locazione?

Ci tocca ritornare alla “stella polare” di questa storia.

Colei che ci indica la strada: la convenzione.

Si parla una prima volta di possibilità di locazione all’articolo 11, pagina 22. In questo passaggio la convenzione ne fissa anche il prezzo: 3,5% del valore del costo di cessione dell’alloggio.

Via con i soliti calcoli. Partiamo sempre dall’appartamento di 65 mq che costerà 300 mila euro.

300.000/100*3,5 = 10.550 euro all’anno. Dividiamo questo numeretto per dodici, tanti quanti sono i mesi, ed abbiamo che…

il canone mensile sarà pari ad 875 euro.

Davvero concorrenziale, sicuramente alla portata…

“…di persone e/o famiglie svantaggiate che non sono in grado di accedere all’acquisto di alloggi nel libero mercato”.

In fondo è tutta per loro questa festa.

Quanti saranno però gli appartamenti che saranno concessi in locazione?

Continuiamo a scorrere la convenzione per provare a capirlo.

All’articolo 13 (pagina 25) ci viene detto che sarà anche predisposta una graduatoria a parte per le locazioni.

Così ci piace, però?

Sempre all’articolo 13 ci dicono dal numero complessivo di alloggi da realizzare, una quota pari al massimo del 10% verrà:

“…riservato al personale delle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Polizia Locale, ed altri) che presta servizio presso gli uffici dislocati nell’ambito territoriale della penisola sorrentina, questo compreso tra i Comuni di Meta e Massalubrense”.

Questo però non c’entra con le locazioni.

Insistiamo.

Ecco, ci siamo.

Ancora l’articolo 13 ci viene in soccorso.

Leggete qua:

“Il Comune potrà esercitare, entro il termine di giorni 120 (centoventi) decorrenti dalla data di pubblicazione dell’avviso di cui all’art. 13, la facoltà di riservare a sé l’acquisto del 10% degli alloggi da realizzare, allo scopo di destinarli alla locazione a canone sociale, a favore delle fasce sociali deboli. In tal caso il prezzo di vendita riservato al Comune sarà pari al valore di cessione degli alloggi stabilito al precedente art. 11, decurtato del 20%”.

C’è un però ed è la stessa convenzione a precisarlo:

“Decorso il termine assegnato senza che il Comune abbia esercitato la facoltà concessa, il Convenzionato potrà alienare tali alloggi secondo le modalità generali stabilite”.

Il Comune ha esercitato o intende esercitare questa facoltà?

Sarebbero almeno 5 appartamenti da destinare al mercato delle locazioni a prezzi calmierati.

Ci torniamo dopo, perché è qui che la vicenda inizia a tingersi di giallo.

L’articolo 13 aggiunge un’altra chicca.

“Ai proprietari delle aree, ai fini di agevolare, accelerare ed assicurare, l’attuazione economica dell’intervento, sarà consentito accedere, con prioritario diritto di prelazione, alla proprietà degli alloggi da realizzare in misura massima pari al 18% del numero complessivo di alloggi da realizzare (diciamo nove appartamenti approssimando per difetto). Nel caso in cui tali soggetti non posseggano i requisiti previsti dall’art. 10, potranno mantenere in ogni caso la proprietà dell’immobile ma resteranno obbligati per anni 8 (otto) a locare gli alloggi al prezzo come determinato al precedente art. 11, a soggetti in possesso dei requisiti stabiliti al precedente art. 10. Al Convenzionato è data facoltà, nel caso di mancata vendita entro i termini fissati, di locare tali alloggi al prezzo stabilito all’articolo 11 ai soggetti selezionati al Comune. Seguendo l’ordine di elenco”

Ora è tutto chiaro.

Per la serie se non si vende qualche casa o uno degli originari proprietari del fondo non ha i requisiti per l’acquisto, forse si avrà un appartamento in locazione.

Precisiamo che anche in caso di locazione, la SHS srl, qualora il regolamento fosse riconosciuto proveniente da lei, si riserva la facoltà di controllare i requisiti di bancabilità.

Insomma troppe le incognite, si rischia di non immettere nemmeno un appartamento sul mercato immobiliare delle locazioni.

Viene da dire:

“Per fortuna che il Comune c’è”.

Il Comune però c’è veramente?

Al momento la facoltà di riservare a sé l’acquisto del 10% degli immobili l’Amministrazione non l’ha ancora esercitata, ma è ancora in tempo per poterlo fare?

Finalmente si arriva al giallo.

Secondo la convenzione aveva 120 giorni di tempo a far data dall’avviso di cui all’articolo 13 della convenzione.
L’avviso di cui all’articolo 13, altro non è che lo:

“… specifico avviso all’Albo Pretorio e sul sito web del Comune, ai fini della selezione, e raccolta, delle richieste di adesione al programma costruttivo di tutti coloro che siano in possesso dei requisiti di legge previsti per l’accesso all’assegnazione degli alloggi di housing sociale”.

Questo avviso è stato pubblicato l’11 novembre 2016.

Se si calcolano 120 giorni a partire dall’11 novembre si arriva all’11 marzo 2017.

NON C’E’ PIU’ NULLA DA FARE. GLI APPARTAMENTI RISERVATI CON SCONTO AL COMUNE SE LI VENDE LA SHS SRL!

Piergiorgio Sagristani (nella foto con il proponente della modifica del PUT Alfonso Longobardi) e i suoi hanno deciso di non esercitare la prelazione.

Non è detta l’ultima parola però.

Giallo vi avevamo promesso e giallo sarà.

Restate ancora sintonizzati…

(FINE TERZA PUNTATA)

CdB