I numeri sono numeri: inconfutabili. Così dovrebbe essere. Invece a leggere il progetto preliminare del Premio Penisola Sorrentina (Premio Arturo Esposito) viene la tentazione di dar fuoco alla calcolatrice.

Il progetto è stato approvato pochi giorni fa dalla Giunta presieduta dal Sindaco Vincenzo Iaccarino, assente – come sempre più spesso accade – il solo Assessore Rosa Russo. Il solito malloppone di oltre quaranta pagine. Un malloppone che dovrà servire a far sborsare alle Regione Campania un po’ di dindini.

70 mila euro per la precisione.

Già, perché gli altri 80 mila ce li metterà il Comune. 20 mila in più dell’anno scorso che serviranno a portare il budget complessivo a 150 mila euro, contro i 130 mila del 2018.

Soldi ben spesi a leggere quel progetto preliminare. Basti pensare che, a detta dei redattori dell’elaborato, nel corso dell’edizione dell’anno scorso, il gettito dell’imposta di soggiorno è aumentata di oltre 3 mila euro. Grazie alle 2 mila presenze in più registratesi sul territorio.

Mica bruscolini?

Parliamo del solo mese di ottobre, quello in cui c’è stata la serata di gala del Premio. Non sono state quindi conteggiate le vagonate di turisti giunte per il concerto di Roberto Vecchioni tenutosi a settembre, né le decine di charters sbarcati a Capodichino e trasportati con treni speciali a Piano di Sorrento per assistere al concerto di Natale.

Per i più scettici, quelli che non credono alle nostre parole alleghiamo la tabella esplicativa contenuta nel progetto:

Un po’ increduli, allora, siamo andati a prendere il progetto preliminare dell’anno scorso.

Così, giusto per fare due raffronti.

Ebbene non ci crederete, ma i numeri (quei famosi numeri che dovrebbero essere inconfutabili) hanno iniziato a fare i capricci.

I dati per la verità non sono perfettamente omogenei, perché la tabella allegata al progetto del 2018 non si occupa solo del mese di ottobre, ma include anche quello di settembre. Ci aiuta comunque, perché ci fa scoprire che il gettito della tassa di soggiorno nel 2016 era stato di 16.159 euro per i mesi di settembre ed ottobre. Quindi si deve dedurre che se ottobre 2016 ha fruttato 13.362 euro (tabella 2019), settembre ne ha portati in dote (per differenza) qualcosa meno di 3 mila (tabella 2018).

Questo nel 2016, perché nel 2017 succede quello che meno ti aspetti.

Il gettito due anni fa, nei mesi settembre/ottobre, era passato addirittura a 48.476 euro oltre 32 mila euro in più rispetto al 2016. Quindi – mantenendo le stesse proporzioni del 2016 – significa che solo ottobre deve aver fruttato circa 38 mila euro.

Se però il gettito del 2017 (che si guardano bene dal riportare) è stato di 38 mila euro e quello del 2018 è stato di 16 mila euro, meno della metà, vuol dire che l’edizione del 2018 è stato un incredibile flop. Oppure, molto più probabilmente quei numeri non significano un bel niente, sono un po’ di elementi che servono a buttare fumo negli occhi.

Sempre per i più scettici proponiamo anche la tabella dell’anno scorso, da cui si evince che le presenze nel 2017 erano addirittura aumentate di 10 mila unità rispetto all’anno prima e quindi sono 8 mila in più dell’anno dopo:

Continuando a scorrere il progetto per il 2019 ci si accorge che gli stessi relatori ammettono che le cose non stanno proprio così.

Infatti, scorrendo un po’ le pagine è possibile leggere che…

Sia attraverso i questionari/interviste a campione, sia attraverso i dati strutturali dell‘ evento, si prevede di elaborare concretamente la stima della durata di permanenza dei visitatori sul territorio peninsulare e limitrofo da settembre a dicembre, con un picco di utenza (intorno ai 70/100 pernottamenti in più e ai 200/300 pasti in più) che caratterizzerà i week-end delle manifestazioni o a cavallo di esse (durata media 1 notte, vacanze brevi ed escursioni).

Insomma, 70/100 pernottamenti in più per 3 al massimo 4 eventi (perché di questo parliamo) significa 300/400 presenze in più tra settembre e dicembre, di cui una parte è anche a carico del pubblico sotto la voce ospitalità.

Altro che 2 mila, 3 mila o 10 mila solo ad ottobre.

Allora in conclusione diciamo: dobbiamo fa’ festa?

E facimmo festa, ma almeno non facciamoci prendere per i fondelli.