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Quando decidi di tuffarti in un’inchiesta, l’attesa di ricevere informazioni utili non è affatto essa stessa piacere, come sosteneva il filosofo tedesco Lessing, ma solo nervosismo e senso di frustrazione.

Proprio per reagire a questo nervosismo ed a questo senso di frustrazione decido di cambiare obiettivo. Di aprire un’altra pista. Mi fiondo così all’epicentro dell’epicentro. Mi procuro il numero di telefono della cooperativa Oltre i Sogni e mi appello nuovamente a San Telefonino.

Pochi squilli e sono al telefono con un operatore. Gli chiedo di poter parlare con un responsabile del progetto Piscina H e gli spiego le ragioni. Per tutta risposta mi fa sapere che al momento non è possibile e che avrei dovuto riprovare il giorno seguente. Capisco che è il momento di forzare la mano. Lascio intendere al mio interlocutore che è urgente e che a quel punto avrei chiuso la mia inchiesta precisando che non era stato possibile ricevere la versione della Cooperativa.

In genere funziona sempre ed anche in questo caso ha funzionato. Dopo pochi secondi ricevo il numero di telefono privato di chi si occupa del progetto. Mi viene precisato però di chiamare nel pomeriggio, perché al momento la persona è impegnata in piscina.

Mi si accende una lampadina.

Piscina?

E se fosse proprio Piscina H?

Prendo la moto e mi dirigo verso il Camping i Pini. Se la responsabile del progetto è impegnata per Piscina H deve essere sicuramente lì. Infatti è proprio così. Mi presento. Capisco che si attendeva più una telefonata che una presenza di persona. Ci sediamo a bordo vasca. Subito ci raggiunge un ragazzo. E’ uno di coloro che fruiscono del servizio. Ci gironzola intorno. Poi si fa coraggio e mi fa sapere che mi ha riconosciuto, che segue il blog. Lui è un campanaro della Trinità. Ricambio il suo affetto e riprendo a parlare con la responsabile.

Mi spiega tanto.

Mi spiega tutto.

Apprendo così che Piscina H è come se fosse una costola dei Centri diurni. Al progetto Piscina H possono partecipare quindi tutti coloro che si servono dei Centri diurni.

Proprio tutti?

Qui scatta la “confessione”.

Non proprio tutti. Il servizio non è garantito a coloro che sono in carrozzina ed a chi soffre di epilessia. Nessuna discriminazione, mi viene spiegato, solo difficoltà organizzativa. Nel caso degli epilettici il personale non è sufficiente, nel caso delle carrozzine la piscina non è attrezzata. Manca sia il sollevatore che la discesa. Tuttavia è l’unica disponibile e la cooperativa è quasi costretta a servirsi di quella struttura. Il Comune non c’entra, la piscina è scelta dalla Cooperativa. Il Comune avalla solo.

Chiedo notizie di un eventuale bando o di un eventuale regolamento. Scopro invece che non esiste né l’uno, né l’altro. Piscina H è assorbita dal Centro diurni.

Non sono molto convinto. La mia interlocutrice lo percepisce ed alza le spalle. Precisa che non si può fare diversamente.

Funziona così e basta.

Sono sempre meno convinto, ma almeno inizio ad avere le idee chiare.

Prima di andare via apprendo anche che il servizio quest’anno è iniziato in ritardo. Solo il 9 luglio. Quindi, considerato che ad agosto non è possibile servirsi della struttura del Camping i Pini, per poter garantire tutti gli appuntamenti è stata stilata una vera e propria full immersion. Tre volte a settimana dalle 9 alle 13.

Sempre più strano.

Saluto la donna ed il “campanaro” e mi dirigo nuovamente verso la moto. Ho già in mente la prossima tappa.

Ritorno al Comune. Ritorno dal Funzionario del settore Servizi sociale Luigi Maresca. Quando mi vede arrivare per prima cosa si scusa per non avermi richiamato. Mi spiega il motivo che in tutta onestà nemmeno ascolto.

Ci accomodiamo e sostanzialmente mi ribadisce quanto riferitomi dalla responsabile della Cooperativa.

Piscina H è di fatto vietata ad epilettici ed a chi non è deambulante.

Non c’è scritto da nessuna parte, ma è così e basta.

A me, me pare na strunzata.

…avrei voluto dirgli. Non lo faccio, ma qualcosa mi dice che lui lo abbia capito lo stesso.

Saluto e vado via. Chiamo subito Chiara e le faccio sapere che ho svelato l’arcano e che al massimo il giorno seguente avrei iniziato a scrivere.

Lei è contenta e mi ringrazia.

Nel pomeriggio mi arriva prima un vocale di Fracesco Soldatini e poi un messaggio di Michele Vitiello.

Altre due conferme.

C’è poco da fare, non è che pare ‘na strunzata: è proprio ‘na strunzata.

Siamo al paradosso.

Il Comune investe 12 mila euro all’anno ed ottiene in cambio la discriminazione dei discriminati. Una sorta di discriminazione a quadrato.

Qui non si può proprio più parlare di diversamente abili, ma di diversamente sfigati!

Mi tornano in mente le parole che erano state immortalate nella carta dei servizi dalla Cooperativa Oltre i Sogni a proposito del servizio Piscina H

…se il disabile fuori dall’acqua si trova in situazione di svantaggio, in acqua può essere libero dalla zavorra del proprio corpo, in quanto non esiste forza di gravità che rende difficoltosi i movimenti.

Certo soprattutto per chi quei movimenti non riesce a farli perché costretto su un sedia a rotelle. Piscina H avrebbe dovuto avere proprio in chi è in carrozzina i principali destinatari ed invece li esclude.

E’ proprio vero che ho bisogno di andare in ferie.

E’ proprio vero che ‘a capa mi nun è bbona!

SECONDA ED ULTIMA PUNTATA

Johnny Pollio