Cara Chiara,
si lo so, non è il tuo vero nome ma poco importa, se e quando vorrai me lo dirai.
Il mio stato d’animo oscilla fra lo sdegnato e l’incazzato, come te mi sento preso in giro non unicamente da un programma limitato, che dovrebbe emozionare al solo pensiero di far condividere ai nostri figli luoghi e tempi senza barriere e senza distinzioni; e nemmeno dai dodicimila euro. Anche più, qualsiasi cosa pur di abbattere le barriere, in particolar modo quelle mentali.
Mi sento preso in giro perché leggo Piscina H e immagino immediatamente un luogo libero, quasi come il mare, in cui ci si possa sentire “uguali” se non “migliori”, e recuperare fiducia in se stessi e negli altri, migliorando anche le proprie percezioni fisiche e il proprio corpo.
Posso immaginare lo sconforto e la rabbia che hai e stai provando, empaticamente li sento miei e dovrebbero appartenere a tutti i cittadini.
A Piano di Sorrento abbiamo, e andrò sempre fiero di aver tanto insistito per averlo, il Garante dei diritti della persona con disabilità: immagino che sarà più che disponibile così come potrà e potrai contare (se lo vorrai) sul mio impegno, per far sì che Piscina H sia un luogo libero e fruibile anche da chi ha una carrozzina per compagna di viaggio, e per districare questa vicenda che potrebbe avere zone d’ombra che tocca a noi, consiglieri comunali ma soprattutto membri della comunità, illuminare.
Con affetto
Salvatore Mare
cittadino prestato alla politica
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E’ la lettera aperta che il Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Salvatore Mare ha scritto alla mamma protagonista dell’ultima inchiesta giornalistica del nostro blog (leggi qui).
In questa vicenda c’è poco da strumentalizzare, ci auguriamo perciò che altri rappresentanti istituzionali seguano l’esempio di Mare. Ci auguriamo che si possa fare fronte unico.
Le strade sono due: o il figlio di Chiara, e gli altri come lui, dal prossimo anno potrà partecipare al progetto Piscina H oppure è meglio che quei soldi il Comune li investa diversamente.
j.p
