Con l’opposizione che si è letteralmente liquefatta e le nuove leve della politica cittadina ridotta al ruolo di comparsa è ancora Rosario Fiorentino a smuovere le acque appantanate di una Sant’Agnello che si avvicina al voto in un’atmosfera quasi surreale.

Fiorentino prende spunto da una serie di articoli apparsi sulla stampa locale. Si tratta di articoli che preannunciano che il Sindaco uscente, Piergiorgio Sagristani, starebbe lavorando ad una seconda lista. Una cosiddetta lista civetta che, formalmente, si presenterebbe come sua antagonista, ma che in realtà sarebbe al suo fianco.

Una “furbata” che di fatto aggira la legge che prevede nei Comuni con popolazione al di sotto dei 15 mila abitanti un meccanismo molto semplice.

Il maggioritario secco a turno unico.

Allo schieramento che vince vanno i due terzi dei Consiglieri, a chi perde il restante terzo.

Un meccanismo che premia la governabilità, i due terzi sono un numero così ampio da consentire praticamente tutto, ma garantisce in ogni caso il ruolo necessario di una minoranza posta a tutela e garanzia del sistema. Basti pensare che alla minoranza la stessa legge riconosce la presidenza della Commissione trasparenza.

Con la “furbata” della lista civetta la scelta del legislatore rischia di saltare ed è proprio su questo delicato passaggio che Fiorentino ha puntato ancora una volta il suo indice accusatore ed ha così dichiarato:

“Ma vi sembra sia tutto normale una cosa del genere se ne parla sulla stampa con articoli come fosse un merito da attribuire al Sindaco. Una pesante ingerenza sulla presenza della minoranza per ridurla a zero. Questa è il disegno del Sindaco uscente e con dispiacere noto una città umiliata e ridotta a servilismo ed ossequi”.