Non trovo nulla di strano che Sindaco ed opposizione vadano a cena insieme.

Oddio non è affatto normale che ciò accada altrove ma, trattandosi di Meta, non mi sembra che la cosa possa suscitare eccessiva meraviglia.

Mi chiedo solo perché, a questo punto, non cenare al Tico Tico o al Giusuè a Mare.

Visto che l’ incontro conviviale avrebbe dovuto consentire ai commensali di meglio approfondire e risolvere i problemi del paese sarebbe stato effettivamente preferibile banchettare in loco. Magari dopo un proficuo giro ricognitivo nei dintorni. Chissà che non ne sarebbero potuti scaturire suggerimenti per affrontare positivamente le tante problematiche del paese e porvi adeguato rimedio.

E, poi, perché meravigliarsi?

Non e’ forse condivisibile il detto: In vino veritas?

Dove è possibile avere, se non davanti ad un buon bicchiere di vino, uno scambio di idee autenticamente sincero!?

A questo punto sono costretto a confessare i miei peccati e le mie debolezze.

Quando ero consigliere di opposizione a Piano non andavo mai neppure alle riunioni dei capigruppo. Figurarsi a cenare con il Sindaco.

Credo che eguale imbarazzo avrebbe potuto provare il Sindaco a cenare con chi ne contestava quotidianamente l’azione amministrativa.

Ebbene solo oggi comprendo di quale grave colpa mi sono macchiato.Non partecipando a riunioni conviviali non ho contribuito ad affrontare e risolvere i problemi di Piano.

Peccato!

avv. Francesco Saverio Esposito