Antonio D’Aniello, Consigliere comunale targato PD a Piano di Sorrento, da anni gestisce un suo blog personale. Lo fa praticamente da quando si è insediato, vale a dire nella passata consiliatura. Su quel blog condivide parte della sua esperienza da rappresentante istituzionale, ma anche altri temi.

Il post da lui pubblicato ieri mi ha colpito molto. Parte dalla situazione di Piano di Sorrento, ma coinvolge nel ragionamento l’intera Penisola sorrentina. Tira in ballo anche me personalmente. D’Aniello, sostanzialmente, evidenzia una pressoché totale assenza degli organi di informazioni locali nelle vicende politiche. Un vulnus che, a suo dire, inciderebbe anche sulla qualità del dibattito politico.

Un post che tocca alcuni tasti importanti e che vi propongo integralmente:

“Da diversi mesi mi frulla in testa questa riflessione: ormai nei Consigli comunali mancano completamente osservatori.

Non parlo dei cittadini che ci seguono, qualcuno ancora resiste, piuttosto mancano osservatori da parte della stampa.

Ricordo anni fa, la presenza di Agorà (tramite J.Pollio) e di politicainpenisola (tramite Califano) garantivano una qualità delle osservazioni e delle riflessioni rispetto ai Consigli comunali e la politica locale in generale. Insomma la persona che scriveva, almeno sapeva di cosa stava parlando. Ho fatto volutamente questi due esempi, perché nei cinque anni precedenti sono state anche feroci le critiche che mi hanno mosso, eppure vi assicuro sono state quasi sempre molto “formative “per me.

All’attuale Amministrazione mancano sia le critiche che gli applausi da parte di una stampa informata. Non importa se ‘contro’ o a ‘favore’. Lo stesso si registra pressapoco ugualmente in tutti gli altri Comuni della penisola. Ormai i giornali locali si limitano (salvando pochissime eccezioni) a inviarti domande via mail per le interviste o a pubblicare i comunicati stampa, credo sia un arretramento della qualità dell’informazione che nuoce a tutti gli attori politici.

Per questo iniziative “normali”, come la nascita del blog Talepiano, diventano dirompenti in uno scenario locale ormai quasi soporifero. Allo stesso modo, lasciare questo spazio ad una sola testata, credo sia poco utile. Non so bene quali siano le soluzioni, perché ad esempio nelle scuole è praticamente vietato parlare di politica, gli appassionati di giornalismo si tuffano nella cronaca e la politica è sempre molto distante dai cittadini, immaginate un blog che parli solo ed esclusivamente di questo, non raggiungerà mai i click dell’incidente nel tal posto.  Le testate cartacee dovrebbero fare uno sforzo in più a mio avviso”.

Alla riflessione di D’Aniello ritengo di aggiungerne una mia.

Assistere a sedute consiliari, come l’ultima celebrata a Piano di Sorrento pochi giorni fa, non è che stimoli in modo particolare anche il più motivato dei commentatori. 

Dover ascoltare un capogruppo di maggioranza che, sulla vicenda della mozione anti-fascista, si limita a leggere una dichiarazione di voto fredda e scostante, senza spendere una sola parole sulla ragioni politiche per le quali quell’atto lo si riteneva di respingere ti fa seriamente interrogare sulle ragioni che sono alla base della insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera.

Sorbirsi un Sindaco che, come relazione al consuntivo, dopo aver letto un documento di quasi un’ora in cui mette dentro la sagra del puparuolo imbuttunato e la presentazione del libro sulle “Difficoltà ad eseguire il pedicure ad un millepiedi” abbandona l’aula per correre dal suo portavoce a chiedere come era andata la lettura è a dir poco disarmante.

Assistere poi alla patetica scena in cui, sempre la capogruppo di maggioranza, ammette candidamente di ignorare persino a quanto ammonta l’avanzo di amministrazione di quel conto consuntivo che di lì al poco si appresterà a votare ti impone in maniera definitiva di chiudere il libricino degli appunti e di andartene a casa a vederti una rassegna del meglio delle puntate di Mezzanotte e Dintorni di Gigi Marzullo

C’è un limite a tutto.

Gli osservatori ed i commentatori uno se li deve pure meritare!

Certo ci si potrebbe chiedere se è il livello è sceso così in basso perché non c’è più la stampa che esercita la sua pressione o viceversa la stampa non esercita la sua pressione perché si è rotta gli zebedei di farlo.

E’ una sorta di dubbio eterno del tipo: è nato prima l’uovo o prima la gallina?

Una risposta che personalmente non so fornire. Se questo è l’andazzo, però, prima di finire, dopo Kundera e Marzullo, a cena con la Binetti a parlare delle proprietà benefiche del cilicio, preferisco disintossicarmi un po’ seguendo di più le esigenze dei cittadini.

Almeno io!

I giornalisti, quelli veri, quelli con tesserino e tutto il resto dell’occorrente, facessero come ritengono più opportuno fare.

Johnny Pollio