Un diffida di sei pagine, corredata di foto e di una perizia agronomica redatta dal dottor Giuseppe Esposito, così il responsabile locale del WWF, Claudio d’Esposito, prova a fermare l’ennesimo attacco al patrimonio arboreo di Piano di Sorrento.

La diffida è stata inviata all’Ufficio tecnico comunale, alla Soprintendenza ed all’Amministratore di un Condominio di via Bagnulo. Già, perché i due grossi esemplari di abete minacciati vegetano proprio in un’area condominiale, nei pressi del ponte della Stazione della Circumvesuviana.

Si tratta, come precisa d’Esposito, nella diffida…

di  un raro abete bianco (con 213 cm di circonferenza del tronco, misurata a petto d’uomo, e un’età stimata di 85 anni) ed un abete rosso (con una circonferenza di 142 cm e circa 57 anni di età), sono esemplari importanti perché vegetano in un’area urbanizzata e nei pressi di una strada molto trafficata e fanno ormai parte della geografia dei luoghi. Gli abeti di via Bagnulo hanno raggiunto discrete dimensioni se si considera che tali piante non sono tipiche del nostro clima mediterraneo ma crescono in alta montagna, tra gli 800 ed i 2300 m di altitudine. Esse appartengono ad una famiglia molto antica, quella delle pinacee. La chioma, ampia e piramidale negli individui che vivono isolati, diviene stretta e colonnare quando più esemplari sono riuniti a formare boschi fitti. Amano la luce e i terreni umidi, sciolti e acidi; resistono alle basse temperature invernali e ai geli primaverili.

Gli abeti in questione vegetano all’interno di un terrapieno, delimitato da un muro in pietra viva e rialzato circa 2 m dal viale d’accesso del condominio; tramite degli scalini è possibile accedere al giardino suddetto, dove oltre ai grandi alberi vi sono, assieme a diverse piante ornamentali (ortensia, rosa, strelitzia, glicine, margherita, ecc.), alcuni cespugli di oleandro e tre piccoli agrumi di cui due innestati sulla stessa pianta ad arancio e limone.

L’esemplare più grosso delle due conifere, con i suoi aghi verde scuro, lucenti sopra, e biancoargentei sotto, si erge maestoso e robusto con tronco diritto e chioma a forma piramidale. I rami si protendono in orizzontale a partire da un terzo di altezza del tronco. Un grosso fittone radicale è visibile al suolo in direzione nord.

D’Esposito, nel suo atto, spiega anche le ragioni per cui non sussiste al momento alcuna motivazione per procedere all’abbattimento dei due abeti. Nonostante questo il 3 aprile scorso, nel corso di un’assemblea il Condominio ha ufficialmente deliberato la richiesta di eliminare i due grossi esemplari arborei.