Quando qualche sera fa ha iniziato a lampeggiare l’icona dei messaggi privati su facebook non pensavo neanche minimamente che mi avrebbe portato a scrivere stamattina queste righe. Pensavo la solita denuncia, la solita lamentela.

Invece no.

Era Francesco. Ci conosciamo da un bel po’, dai tempi in cui gestiva il Giardino degli Agrumi a Meta.

Leggo così il messaggio:

Ciao carissimo, buonasera. Volevo chiederti una cosa, siccome domani sera un mio amico fa la dichiarazione d amore con l’anello al bar Sirenuse a Sorrento verso le 22.00 ed è una novità in Penisola perché non e mai stato fatto specialmente lì. Tu per caso potresti interessarti di questa notizia? Fammi sapere grazie mille.

Sulle prime resto sorpreso. Gli faccio presente che i lettori del nostro blog non sono molto avvezzi a notizie simili, gli suggerisco altri percorsi.

Lui però insiste. Vuole il Talepiano.

Allora mi dico perché no?

In fondo una dichiarazione d’amore, con tanto d’anello, sa molto di vintage. Un po’ come i nostri ideali e le battaglie che conduciamo.

Allora mi ripeto perché no?

Perché non premiarla la storia di Angelo e Teresa?

Il loro primo incontro a Sant’Agata, proprio nel giorno in cui si celebrano gli innamorati.

I loro otto anni insieme.

I loro due bambini di sei e tre anni.

Fino alla fatidica domanda che spesso vediamo formulare solo in datate pellicole in bianco e nero:

Mi vuoi sposare?

Il tutto rigorosamente in ginocchio, dopo i fiori, e prima della consegna dell’anello.

Poi l’imbarazzo dei due e gli sfottò degli amici, mentre la filodiffusione del Bar Syrenuse impollina i cuori increduli degli avventori del locale con i graffi vocali dei Righteous Brothers nel loro inno d’amore più celebre: Unchained Melody.

Angelo e Teresa si abbracciano e ballano.

Allora tanti auguri Angelo e Teresa e arrivederci al 1° giugno, quando suggellerete davanti a Dio il vostro amore.

Johnny Pollio