Nel punto in cui in un primo momento si ipotizzava una qualche criticità il grosso pino di Piazza Mercato non presenta alcun segnale preoccupante.

E’ questa una prima indiscrezione che emerge dagli esami con il resistografo condotti dagli agronomi incaricati dal WWF di verificare le condizioni dell’albero. Tuttavia, per un responso più completo ed ufficiale, dovrà attendersi ancora qualche giorno.

Un elemento però appare da subito chiaro: per quale motivo allora è stata chiusa la strada e, soprattutto, si è paventato l’abbattimento del grosso esemplare di pino?

Una vicenda che abbiamo provato a ricostruire e che oltre ad apparire paradossale, continua a tenere alcune evidenti zone d’ombra.

Procediamo con ordine.

Una quindicina di giorni fa, i proprietari dell’area dove sorge l’albero scrivevano al Comune di Sant’Agnello. Evidenziavano la pericolosità dell’esemplare e la necessità di provvedere ad un intervento. Una sorta di lettera cautelativa. Redatta all’indomani dei recenti fatti di cronaca susseguitisi agli eventi atmosferici verificatisi alla fine di ottobre. A sostegno della propria richiesta veniva portata una perizia risalente al 2014. Nella perizia si evidenziava che quella pianta, essendo inclinata verso sud sulla sottostante strada, era da considerarsi pericolosa.

A distanza di qualche giorno, arriviamo al 21 novembre scorso, il Comandante della Polizia Municipale del Comune, Aniello Gargiulo, sulla scorta di quella richiesta, pensava bene di organizzare un sopralluogo per il giorno 28 novembre successivo (vale a dire mercoledì prossimo)…

…onde verificare le condizioni di staticità di un esemplare di pino che si presenta notevolmente inclinato presso la pubblica via.

Inviava così la convocazione: al Funzionario dell’UTC, al rappresentante del WWF, ai proprietari e, inspiegabilmente, anche al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Questi ultimi nel vedersi recapitare una nota simile, inviata per giunta da una Pubblica Amministrazione, una nota in cui si scriveva che vi era un…

…pino che si presenta notevolmente inclinato presso la pubblica via…

…logicamente andavano in fibrillazione.

Se davvero quel pino era in quelle condizioni, cosa sarebbe accaduto se fosse caduto prima del 28 novembre?

Chi se la prendeva la responsabilità?

Per cui, nella stessa giornata in cui ricevevano la nota, si precipitavano sui luoghi con il dichiarato intento di eliminare il pericolo o quanto meno di interdire l’area.

E’ proprio qui che è scattato l’inghippo.

Nella lettera scritta dai proprietari al Comune si fa riferimento alla perizia del 2014, ma non si fa riferimento a cosa sia accaduto dopo quella perizia. Il Comune, da parte sua, nemmeno si prende la briga di verificare cosa sia accaduto a seguito di quella perizia. Prende per oro colato ciò che scrivono i proprietari e mette in ansia i Vigili del Fuoco.

Cosa era successo invece dopo la perizia del 2014?

Era successo che si era provveduti alla messa in sicurezza della pianta tramite l’eliminazione di una branca orizzontale, la potatura di bilanciamento della chioma e l’allocazione di un tirante, in materiale capace di reggere diverse tonnellate di peso e idoneo ad evidenziare eventuali inclinazioni e/o movimenti della pianta nel tempo.

Cosa è successo invece dopo l’intervento di messa in sicurezza?

Esattamente niente, fatta eccezione per i violentissimi eventi metereologici verificatisi (‘o maletiempo). Eventi che non hanno minimamente intaccato l’albero. Basti pensare che il famoso tirante è rimasto nella stessa identica posizione.

Allora per quale motivo l’albero nel 2014 fu considerato sicuro o oggi invece si è scritto dicendo che…

…si presenta notevolmente inclinato presso la pubblica via?

Allora per quale motivo nel 2014 non si provvide a chiudere la strada ed oggi invece sì?

Vi sembrerà paradossale, ma la risposta non può essere che una: perché ha fatto ‘o maletiempo!

Può però mai restare chiusa una strada solo perché c’è stato ‘o maletiempo?

Certo che no!

Anche perché il recente maletiempo non ha fatto cadere solo gli alberi, ma ha fatto volare anche antenne, cornicioni, tettoie. Poi ci si spostiamo dalla Penisola sorrentina ha fatto crollare ponti, strade e palazzi.

Allora che facciamo? Causa maletiempo evacuiamo intere città e ce ne andiamo a vivere in un deserto?

Anche in questo caso la risposta non può essere che no.

Serve un qualcosa in più. Un elemento che provi che le condizioni dell’albero, dal 2014 ad oggi, siano peggiorate.

Ebbene non vi è alcuna traccia di questa prova agli atti del Comune, né prodotta dai proprietari né prodotta dallo stesso Ente. Non a caso si è pensato di fare una verifica.

In conclusione ecco perché non si capisce è la ragione per cui sono stati coinvolti i Vigili del Fuoco dicendo che invece vi era un pericolo imminente per la pubblica incolumità?

Un interrogativo troppo grosso per essere lasciato lì. Un interrogativo che spinge il Clan a guardare oltre a cercare di capire chi sono tutti i protagonisti di questa vicenda.

A presto.

Clan di Bertoldo