Per la prima volta da quando è uscito dalla maggioranza, interrompe il suo silenzio il Consigliere comunale del Partito Democratico Antonio D’Aniello e lo fa pubblicando un post sul suo blog personale. Un post in cui spiega le ragione per le quali il suo partito, con la eccezione della sola Maria Laura Gargiulo, ha ritirato il sostegno al Sindaco Vincenzo Iaccarino.

Un post che rappresenta una lettera aperta ai cittadini, in cui si elencano le ragioni del divorzio e che noi pubblichiamo integralmente:

“Cari cittadini,

come avrete appreso il circolo locale del PD ha revocato la fiducia al Sindaco del Comune di Piano di Sorrento e alla sua amministrazione. Provo a spiegarvi le motivazioni che mi hanno portato a condividere questa scelta.

In questo anno e mezzo di rospi ne ho ingoiati tanti:

  • La delibera sui condoni edilizi, di cui abbiamo chiesto più volte una revisione, mai ottenuta

  • La creazione di veri e propri compartimenti stagni in cui ogni Assessore gestisce le proprie deleghe in modo autonomo

  • La totale assenza di collegialità, che culminava con la richiesta di approvare provvedimenti varati dalla giunta in un consiglio comunale chiamato soltanto a ratificare scelte prese altrove

  • L’atto di indirizzo su Piazza della Repubblica, dove abbiamo iniziato a farci sentire, che si è rivelato come ampiamente previsto un flop

  • Delle proposte fatte nell’ambito delle deleghe non ne è stata attuata o discussa nessuna.

 

A tutto questo bisogna aggiungere un diffuso malcontento e un’assenza di programmazione, problema storico della politica locale, non imputabile a questa amministrazione che si accontenta di gestire il quotidiano e le emergenze, senza cercare di impostare una visione complessiva per una città che, nonostante le energie imprenditoriali, va in affanno.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’assenza di risposta ad una serie di segnalazioni fatte e la freddezza mostrata del primo cittadino alla richiesta di un ordine del giorno sull’antifascismo.

Ci sono valori non negoziabili per chi crede ancora nei principi fondanti della nostra Repubblica.

A questo punto bisogna scegliere se restare inascoltati in una compagine di governo, per il puro e semplice gusto di far parte di una maggioranza, oppure fare una scelta diversa di coerenza e dignità personale

Di fronte al mancato rispetto del programma elettorale, all’assenza di governo nel paese c’è bisogno di smettere di essere complici ed uscire dalla palude. Con una sola promessa: farsi sentire.”