Con un titolo decisamente forte (LA MASTURBAZIONE SULLA PANDEMIA) Francesco Mauro, il Coordinatore dell’Unità di crisi, ha lanciato un post sul suo profilo facebook che sta facendo molto discutere.
Un post decisamente lungo, che rappresenta anche uno sfogo, come spiega lo stesso autore e che riprendiamo e pubblichiamo di seguito:
C’è una cosa di cui non mi capacito e credo mai riuscirò: l’ansia dei numeri quotidiani sull’andamento della pandemia. Eppure me ne occupo in prima persona da tempo.
C’è un’avida curiosità nell’attendere i movimenti del pallottoliere giorno per giorno. Quanti numeri in meno, quanti numeri in più, quanti mai più.
E nessuno che pensa che dietro a ogni singolo numero c’è un nome, un volto, un corpo, una lotta in corso, una storia, una famiglia in apprensione.
Quel che conta più di tutto è conoscere l’andamento quotidiano ai soli fini onanistici. Perché un conto è la paura del contagio (che di certo non si risolve sapendo se oggi stiamo a +5 o a -3), altra cosa è la morbosità.
Il singolo dato è infatti del tutto inutile e statisticamente privo di significato. La rilevazione giornaliera è soggetta a una serie di variabili non controllabili (disponibilità di tamponi, elaborazione degli stessi, frequenza della comunicazione degli esiti da parte delle strutture accreditate e così via).
Bene, questa inutilità statistica si amplifica esponenzialmente su base comunale, dove il campione statistico diventa decisamente ristretto. Perché non so se viene siete accorti, ma i nostri Comuni non sono New Delhi, e la loro densità abitativa non è quella di Hong Kong.
Anche per questo motivo, a partire dall’estate sulla pagina del Comune di Sorrento abbiamo iniziato a pubblicare i report settimanali, che forniscono un andamento chiaro del trend dei contagi eliminando la non accuratezza della comunicazione giornaliera, normalizzando la rilevazione statistica.
E giù polemiche, perché venivano “nascosti i dati” e veniva “danneggiata la democrazia”.
A partire da questa settimana sono ricominciati i report quotidiani, con l’aggiunta di un piccolo specchietto che riepiloga l’andamento degli ultimi 7 giorni (per le ragioni che dicevo sopra), per dare un senso alla rilevazione statistica e definire l’andamento del contagio sul territorio con sufficiente accuratezza.
E ancora polemiche, perché bisogna dire “quanti sono i nuovi e quanti sono i guariti” giorno per giorno.
Arrivati a questo punto, io mi arrendo. Non comprendo e non voglio comprendere le ragioni della masturbazione sui dati di una pandemia.
p.s. adesso anche a livello nazionale si discute dell’opportunità di comunicare i dati con frequenza settimanale, anziché quotidiana. Abbiamo sbagliato a non seguire quel che dice Guccini: “Bisogna saper scegliere il tempo, non arrivarci per contrarietà”
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Non entriamo nel merito della scelta linguistica più o meno forte fatta da Mauro, anche perché saremmo gli ultimi che possiamo farlo visto che qualcuno ci addebita di essere spesso scurrili nelle nostre esternazioni, tuttavia sul contenuto non ce la sentiamo di non esprimere un parere che si può riassumere così:
92 minuti di applausi.
Ed aggiungiamo anche finalmente. Finalmente ci si sta destando da questa psicosi collettiva.
E’ da giorni che andiamo ripetendo che oggi la vera emergenza è il panico, un panico dettato proprio da questa psicosi collettiva. Diciamoci la verità fino a quando non degenerasse in vera e propria patologia, questo clima ha fatto comodo a tanti, molti politici in primis (e non ci riferiamo certo a Mauro), ora che però la situazione sta sfuggendo di mano si sta giustamente cercando di correre ai ripari.
Non a caso, nella giornata di ieri, un esponente del calibro di Giorgio Palù, Presidente dell’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco) parlava di vera e propria…
…isteria da Omicron…
…e nel contempo si diceva favorevole…
 …ad una comunicazione settimanale, del bollettino sanitario sul Covid “o settimanale o comunque più istituzionale e forse anche più diluita.
Insomma per una volta proviamo a guardare al dito anziché alla luna.
j.p.