“Cari Amici ,mi scuso con voi tutti se contrariamente a quanto fatto fino ad adesso, utilizzando FB esclusivamente per un momento di svago e di condivisione di momenti di allegria ed anche di Sentimento, sono cosretto ad annoiarvi con “altro”.
Considerato che in questi giorni sono continuamente tirato in ballo per il mio ruolo Politico , in attesa di costituire come i miei colleghi un blog Politico utilizzo queste pagine sempre piu’ AVVELENATE dall’ ASTIO dal signor Giovanni Pollio alias Johnny o Bertoldo ,conosciuto pero’ essenzialmente come marito dell’ex consigliera Anna Jaccarino . A QUESTO SIGNORE Voglio Dire : ” se la sua consorte non si e’ candidata perche’ se la prende col Mondo Intero ? ”
Siamo gente che portano avanti una famiglia , abbiamo mutui e tasse da pagare, abbiamo figli ed una storia personale fatta di sacrifici e dignita’ ed a volte siamo poco predisposti alle sue esternazioni, e mai lo siamo quando si va oltre .lei sta trasformando FB in un luogo di cattiverie e sospetti.Sicuramente non riusciro’ a starle dietro con le sue continue pubblicazioni ,purtroppo lei ha troppo piu’ tempo di chi ha un lavoro pero’ le sue provocazioni meritano la mia attenzione e compatibilmente con i miei impegni quando potro’ in ogni modo la rispondero’ direttamente ed indirettamente Se si vuole compiacere di cio’ lo faccia pure”.

A scrivere queste parole di profondo affetto e di profonda stima è il Presidente signor Mario Russo, a cui è evidentemente risultata indigesta la sua ultima performance nella seduta di Consiglio comunale di venerdì scorso.

Come è abitudine mia e degli altri amici del Clan di Bertoldo che condividono questa esperienza del Talepiano, viene pubblicata anche questa eruzione social del signor Russo, senza alcuna remora e senza alcuna censura. 

Alcune puntualizzazioni, però, ritengo opportune farle.

Il signor Russo si lamenta di non aver tempo necessario per poter star dietro alle mie esternazioni, in quanto lui ha un lavoro, quasi a lasciar intendere che il sottoscritto sia uno sfaccendato.

Ebbene allora gli spiego una volta e per tutte come funziona questa cosa.

A quindici anni ho iniziato a scrivere per un mensile locale. Si chiamava Spazi Nuovi ed all’epoca era diretto dal professor Lauro Gargiulo. Scrivevo e frequentavo il liceo. Evidentemente studiavo anche, visto che mi diplomai regolarmente. 

Poi mi iscrissi all’Università ed iniziai a scrivere per il quotidiano Il Golfo che aveva come vice-direttore Fabrizio Guastafierro e come capo-redattore, almeno all’inizio della mia avventura, quel Vincenzo Califano che ora è portavoce del dottor Vincenzo Iaccarino, Sindaco del signor Mario Russo. In seguito, a 22 anni, presi il posto dello stesso Califano nel ruolo di capo-redattore. Ogni giorno in redazione a scrivere ed a correggere articoli di altri, eppure a 24 anni mi sono laureato. Evidentemente anche in questo caso trovavo il tempo per studiare.

Continuando a lavorare al Golfo ho iniziato a svolgere pratica forense e mi sono regolarmente abilitato, sostenendo ed essendo stato promosso al primo tentativo all’esame di Stato. Circostanza che, per quanto al signor Russo possa risultare spiacevole, mi consente a pieno titolo di potermi fregiare del titolo di Avvocato.

Dopo l’abilitazione ho quindi iniziato ad esercitare la professione di legale. Il signor Russo dovrebbe saperlo, visto che in più di una circostanza si è recato presso il mio studio per consegnarmi documentazione utile ad alimentare i miei “veleni” ed i miei “asti”. Ovviamente in quelle circostanze “veleni ed asti” non erano rivolti alla sua persona, ma ad altri malcapitati che non stavano simpatici al signor Russo. Ovviamente in diverse di quelle circostanze “veleni ed asti”, non erano il frutto della mancata candidatura di mia moglie, visto che all’epoca mia moglie era Consigliere e lui invece stava a casa.

Questi però sono dettagli.

Contestualmente all’attività di Avvocato ho continuato a coltivare il mio hobby della scrittura. Solo che avevo lasciato il mondo dell’informazione, per dedicarmi alla scrittura di storie. Storie per cene con delitto, gialli virtuali, sceneggiature per Cacce al Tesoro e Grandi Avventure. Eventi, organizzati con l’Associazione Marulandi, che il signor Russo sicuramente conoscerà benissimo, visto che in più di un’occasione lo si è visto come partecipante.

Due anni fa la decisione di ritornare ad occuparmi di informazione. Un ritorno al passato, sempre nel nome dell’hobby della scrittura. Dapprima con Agorà e successivamente, da appena sei mesi, con l’avventura del Talepiano.

Insomma, per non tirarla troppo per le lunghe, scrivere è per me una passione.

Un hobby come dicono gli inglesi.

Passione (o hobby) così come possono essere andare a caccia, a pesca, in palestra, o a suonare, o a ballare, o a cantare, o a giocare a carte, o dedicarsi per l’appunto alla politica o all’associazionismo o ancora bighellonare tra un bar ed un altro delle varie piazze, o infine fare più di queste cose insieme.

Passione (o hobby) che convivono con il lavoro. Come vale per lui e per gli altri, non vedo perché non debba valere per me.

Come lui e gli altri possono sottrarre dodici ore al loro lavoro per discutere in Consiglio comunale, così non vedo come non possa io sottrarre qualche ora al mio lavoro per commentare ciò che loro dicono o fanno.

Dicono o fanno come politici, senza mai entrare nel personale: questo sia ben chiaro!

Basta organizzarsi.

Certo, se che quelle ore le impiegassi per lavorare, potrei avere qualche cliente in più, ma anche lui, se facesse altrettanto, potrebbe mettere qualche mattoncino in più. Anche il Sindaco Vincenzo Iaccarino e l’Assessore Carmela Cilento potrebbero curare qualche paziente in più, o il vice-Sindaco Pasquale D’Aniello concludere qualche affare di lavoro in più, o gli Assessori Rossella Russo e Sergio Ponticorvo evadere qualche pratica in più nei Comuni in cui esercitano le loro funzioni, o ancora l’Assessore Costantino Russo infornare qualche pizza in più e via dicendo anche per i singoli Consiglieri. Di Piano di Sorrento come degli altri Comuni che il blog segue.

A quale prezzo però?

Quello di mortificare le proprie passioni e forse di far male anche il proprio lavoro. Perché mortificare le passioni porta anche a stressarsi e quindi a lavorare male.

In conclusione, non si crucci il signor Mario Russo se non riesce a star dietro a me ed agli altri amici del Clan di Bertoldo perché non ha tempo.

Faccia come noi.

Senza sacrificare il lavoro, rinunci a qualcuna delle sue attuali passioni e si dedichi con maggior ardore alla scrittura. Così potrà tenere il nostro ritmo e forse stare meno agitato.

Lo aspettiamo.

Il confronto e la sfida ci stimolano. Sono occasioni di crescita. 

Colgo l’occasione, anche a nome dei componenti del Clan, per augurargli una Serena Pasqua.

Ne ha tanto bisogno.

Avvocato Giovanni Pollio

alias Johnny

non alias Bertoldo

ma alias marito dell’Avvocato Anna Iaccarino (con la “I” non con la “J”)

 

P.S.: Quest’ultimo alias, motivo di invidia per tanti, è quello che mi rende più orgoglioso.