L’ordinanza del 5 giugno scorso, con il quale il TAR Campania Napoli ha sospeso la validità del permesso a costruire dell’housing sociale di via Atigliana a Sorrento, potrebbe rimettere in discussione l’intervento edilizio che si sta realizzando anche a Sant’Agnello.
Non per ora, anche se un primo campanello d’allarme già è scattato, ma certamente dopo il 25 settembre prossimo. Sarà infatti a quell’udienza che i Magistrati amministrativi saranno chiamati a decidere sulle sorti dell’Housing sorrentino. Una decisione nel merito, che andrà a sviscerare il nodo principale della questione. Vale a dire, nell’area di via Atgliana era possibile un intervento ex art. 7 della L. Reg. Campania n. 19/2009.
Cosa dice però questo tanto discusso articolo 7?
Già dal titolo, riqualificazione aree urbane degradate, qualcosa lo si intuisce.
Dice che:
“La risoluzione delle problematiche abitative e della riqualificazione del patrimonio edilizio e urbanistico esistente, in linea con le finalità e gli indirizzi della legge regionale n.13/2008, può essere attuata attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile della città e con strategie per la valorizzazione del tessuto urbano, la riduzione del disagio abitativo, il miglioramento delle economie locali e l’integrazione sociale”.
Ora il punto è: un giardino, anche se abbandonato può essere ricompreso nelle “aree urbane degradate”?
Stando alla risposta che fornisce la stessa legge 19 qualche piccolo dubbio sorge. Infatti l’intervento normativo regionale all’articolo 2 comma 1 ci fornisce la definizione delle aree urbane degradate e la definizione è la seguente:
“Per aree urbane degradate si intendono quelle compromesse, abbandonate, a basso livello di naturalità, dismesse o improduttive in ambiti urbani ed in territori marginali e periferici in coerenza al Piano territoriale regionale (PTR) di cui alla legge regionale 13/2008”.
Questi gli elementi su cui, in estrema sintesi, dovranno esprimersi i Giudici del TAR: il terreno di via Atigliana era di quelle aree..
“…compromesse, abbandonate, a basso livello di naturalità, dismesse o improduttive in ambiti urbani ed in territori marginali e periferici”?
Se la risposta dovesse essere no, se la risposta dovesse essere…
“…era semplicemente un terreno al massimo un po’ incolto”…
…allora la sorte dell’housing di via Atigliana potrebbe cambiare.
A quel punto però, cosa accadrebbe all’housing di Sant’Agnello?
Già, perché l’intervento di Sant’Agnello è stato realizzato su un’area simile a quella di via Atigliana. Se il TAR dovesse ritenere il terreno di via Atigliana non…
“…compromesso, abbandonato, a basso livello di naturalità, dismesso o improduttivo in ambiti urbani ed in territori marginali e periferici”…
…probabilmente non lo sarebbe stato neanche quello di Sant’Agnello.
L’unica differenza è che a Sant’Agnello nessuno lo ha notato. Né i membri della commissione edilizia (siano essi geologi, avvocati, architetti o ingegneri), né la Soprintendenza, né i tecnici comunali, né Sindaco, né Assessori, né Consiglieri di maggioranza o opposizione.
Nessuno.
Proprio nessuno.
Insomma si aprirebbe un altro tipo di capitolo, ecco perché sono in tanti ad attendere, non solo a Sorrento, cosa dirà il TAR a settembre.
Ipotizzando lo scenario in cui a sorrento venga negato il permesso a costruire… quali ripercussioni potrebbero esserci per le case di sant’agnello che sono in stadio di costruzione già molto avanzato?